Tina Turner è deceduta: una vita tra sofferenze e trionfi. Il suo graffio raggiunge il paradiso

Tina Turner, la leggenda della musica e icona di forza e resilienza, ci ha lasciati serenamente nella sua villa di Küsnacht, vicino a Zurigo, dove viveva da anni con il marito Erwin Bach. La sua vita, costellata di trionfi e tragedie, violenze e rinascite, sembra un romanzo d’appendice, celebrato anche da biopic e musical.

 

La carriera di Tina Turner

Gli inizi con Ike Turner

Nata a Nutbush, nel Tennessee, Tina Turner diventa l’eroina di “River deep mountain high” grazie al suo inventore e marito Ike Turner, un artista di genio ma violento. La loro relazione malata porta Tina a soffrire molto, ma riesce a liberarsi da Ike e a ricominciare la sua storia dall’inizio, sostenuta da un talento interpretativo, una forza fisica e una determinazione inarrivabili.

La rinascita e le collaborazioni

La resurrezione artistica di Tina Turner arriva nel 1984 con l’album “Private dancer”, seguita da una serie di eventi fortunati che la portano a collaborare con artisti come Mick Jagger, Eros Ramazzotti, Bryan Adams ed Elisa. Recita anche in “Mad Max III” e veste i panni della bondgirl per cantare in silhouette la sigla di “Goldeneye”. Eros Ramazzotti, scosso dalla notizia della sua scomparsa, la ricorda come “una delle più grandi artiste di tutti i tempi, una grande donna, un’icona mondiale”.

 

La vita personale di Tina Turner

Le difficoltà e la fede buddista

Dopo l’ultimo tour, stimolato dalla battuta di Sophia Loren, Tina Turner affronta una nuova discesa agli inferi causata da un decadimento fisico. La fede buddista la sostiene sempre con maggior difficoltà: l’ictus del 2013, il cancro all’intestino del 2016 e gli irreparabili danni ai reni subiti dalle inadeguate cure omeopatiche scelte per curare l’ipertensione minano l’organismo della regina di “Simply the best”. Tina arriva a valutare il suicidio assistito, ma il marito le offre un rene, trapiantato poi nel 2017.

 

Le tragedie familiari

Prima della sua terza vita in Svizzera, Tina Turner soffre anche per altre immense tragedie. Nell’estate del 2018, deve fare i conti con il suicidio del primogenito Craig Raymond Turner, avuto quando era poco più che adolescente, da Raymond Hill, sassofonista della sua band Kings of Rhythm. Appena sei mesi fa, perde anche un altro figlio, Ronnie, scomparso a 62 anni.

Tina Turner rimarrà per sempre un simbolo di forza e resilienza, un’icona del rock’n’roll che ha saputo superare le difficoltà e le tragedie della vita, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica.

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