Per coloro che cercano un appartamento o una stanza in affitto a Milano è abbastanza comune trovare annunci con prezzi folli. Negli ultimi anni, il mercato immobiliare italiano ha registrato un aumento significativo dei prezzi, specialmente nelle città universitarie, con Milano che si conferma come la città più costosa. Questo è evidente dal confronto tra le città in base al valore medio di un immobile. Secondo i dati raccolti da idealista.it, nel 2022 il costo al metro quadro a Milano è stato di 21 euro, un record assoluto che supera di gran lunga il riferimento nazionale di 11,40 euro. Venezia si posiziona al secondo posto con 17,60 euro al metro quadro, seguita da Firenze con 16,30 euro e Bologna con 15,80 euro.
Milano, città in continua evoluzione e piena di opportunità, è sempre stata una meta ambita da giovani e lavoratori provenienti da tutto il Paese. Tuttavia, il crescente costo della vita potrebbe minare il suo potere di attrazione, rendendola accessibile solo a chi può permettersi di viverci. Durante la pandemia, i prezzi degli immobili a Milano sono rimasti sostanzialmente stabili, ma il ritorno alla normalità, unito a un’inflazione a doppia cifra e alla crisi energetica, hanno fatto impennare il valore degli immobili. Nel 2022, l’aumento dei prezzi delle locazioni è stato dell’8,2% rispetto al 2019 pre-pandemia e del 20% rispetto all’anno precedente.
Per analizzare l’andamento del mercato degli affitti a Milano è importante considerare vari fattori. Secondo i dati forniti da Immobiliare.it Insights, l’offerta di immobili in affitto nel 2022 è diminuita del 44,4% rispetto al 2021, mentre la domanda è cresciuta del 73% in media.
In alcuni quartieri, la domanda è addirittura raddoppiata o triplicata, come nel caso di Abbiategrasso-Chiesa Rossa, dove la domanda è aumentata del 231,6% a fronte di un calo del 53,9% dell’offerta. Di conseguenza, i canoni di affitto sono aumentati, con i maggiori incrementi registrati nelle zone di Corvetto-Rogoredo e viale Certosa-Cascina Merlata, dove i prezzi sono aumentati rispettivamente del 19,2% e del 19%.
Idealmente, la spesa per l’affitto non dovrebbe superare il 30% dello stipendio. Tenendo conto di questo criterio, vivere nella capitale economica d’Italia potrebbe divenire impossibile a molti.