L’Unione europea e la Germania hanno raggiunto un accordo per l’uso degli e-fuel, combustibili sintetici ottenuti combinando idrogeno e CO2. Secondo l’accordo, i veicoli con motori a combustione potranno essere immatricolati anche dopo il 2035, ma solo se usano carburanti sintetici. Non ci sarà spazio invece per i biocarburanti, a causa del regolamento Ue sullo stop ai motori benzina e diesel a partire dal 2035, che “non sarà riaperto”, come ha spiegato un funzionario Ue.
Le richieste dell’Italia per includere i biocarburanti come combustibili neutri non sono state contemplate nell’accordo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato di cercare di allargare il fronte dei Paesi che sostengono la posizione dell’Italia. Alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri, l’Italia chiederà più tempo per approfondire la dichiarazione sugli e-fuel che la Commissione allegherà allo stop alle auto inquinanti dal 2035.
Il regolamento prevede che a partire dal 1° gennaio 2035 tutte le nuove auto in arrivo sul mercato dovranno essere a emissioni zero e non potranno emettere CO2. Le nuove auto quindi dovranno essere elettriche o alimentate con carburanti sintetici, come previsto dall’accordo raggiunto dalle istituzioni Ue e il governo tedesco. Le regole riguardano i nuovi veicoli, non quelli già in circolazione, che si potranno continuare a guidare.
Gli e-fuel sono prodotti in Germania e sono combustibili sintetici ottenuti combinando idrogeno e CO2, che devono essere prodotti tramite processo di elettrolisi dell’acqua che viene scomposta nei suoi elementi base, idrogeno e ossigeno. Produrre e-fuel è molto costoso e comporta un grande consumo di acqua per l’elettrolisi.
Il regolamento prevede che a partire dal 1° gennaio 2035 tutte le nuove auto in arrivo sul mercato dovranno essere a emissioni zero e non potranno emettere CO2. Le nuove auto quindi dovranno essere elettriche o alimentate con carburanti sintetici, come previsto dall’accordo raggiunto dalle istituzioni Ue e il governo tedesco. Le regole riguardano i nuovi veicoli, non quelli già in circolazione, che si potranno continuare a guidare. Inoltre, sarà ancora possibile acquistare e vendere automobili d’occasione a benzina o diesel e rifornirle di carburante, ma il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare.
La decisione dell’Unione europea di fermare la produzione e l’utilizzo di biocarburanti ha suscitato grande preoccupazione in Italia, che ha richiesto un allargamento del fronte di Paesi che sostengono la sua posizione. L’accordo tra la Commissione europea e il governo tedesco sulle e-fuel non prevede infatti spazio per i biocarburanti, considerati non sostenibili e non rispettosi dell’obiettivo di transizione energetica verso un futuro a basse emissioni di carbonio.
Secondo il regolamento Ue, a partire dal 2035, le auto nuove dovranno essere a emissioni zero e non potranno emettere CO2. Potranno essere immatricolate solo se utilizzano carburanti sintetici, come gli e-fuel, che combinano idrogeno e CO2 ottenuti tramite un processo di elettrolisi dell’acqua. Gli e-fuel sono prodotti principalmente in Germania, ma la loro produzione è costosa e richiede un grande consumo di acqua.
L’Italia ha chiesto di includere i biocarburanti tra i combustibili ammessi, considerandoli come fonti rinnovabili e a impronta di carbonio completamente neutra. Tuttavia, la Commissione europea ha confermato che il regolamento Ue sullo stop ai motori a benzina e diesel a partire dal 2035 non sarà riaperto per la revisione.
Dopo l’accordo sugli e-fuel raggiunto tra la Commissione europea e il governo tedesco, la presidenza svedese dell’Ue ha messo il punto in agenda in vista dell’adozione definitiva della legislazione da parte del Consiglio Energia che si riunirà a Bruxelles il 28 marzo.
Secondo Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto, la decisione europea di dare un futuro ai motori endotermici per auto e furgoni, prevedendone l’uso con i carburanti sintetici oltre il 2035, rappresenta una scelta strategica importante. Tuttavia, Artusi ha sottolineato l’importanza di non accantonare i biocarburanti di fonte rinnovabile, che assicurano un’efficace transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio.
Le nuove regole riguardano solo i nuovi veicoli che arriveranno sul mercato a partire dal 1° gennaio 2035 e non prevedono alcuna modifica per i veicoli già in circolazione. Sarà ancora possibile acquistare e vendere auto a benzina o diesel d’occasione e rifornirle di carburante, ma il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare.
Il regolamento prevede inoltre una deroga per i costruttori che producono un numero limitato di auto o furgoni all’anno, come Ferrari o Lamborghini, che avranno un anno di tempo in più per adeguarsi alla normativa.