Lavorare da casa è diventato una realtà per molti lavoratori, soprattutto durante la pandemia. Mentre alcuni hanno scoperto i vantaggi dello smart working, altri preferiscono ancora lavorare in presenza. Tuttavia, un recente emendamento del Movimento 5 Stelle al Decreto Lavoro potrebbe portare a una proroga dello smart working per alcune categorie di lavoratori.
Smart working: chi potrebbe continuare a lavorare da casa
Il Movimento 5 Stelle ha proposto di **estendere di sei mesi l’opportunità di lavorare da casa** per alcune categorie di lavoratori, tra cui i dipendenti fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni. Se questa proposta dovesse essere approvata, il beneficio dello smart working potrebbe essere prolungato fino al 31 dicembre 2023. La votazione è prevista al Senato il 13 giugno e, entro quella data, si dovrebbero individuare ulteriori risorse per sostenere le aziende che dovranno riorganizzare le mansioni dei lavoratori in smart working.
Il costo della proroga dello smart working
Orfeo Mazzella, senatore e capogruppo in commissione Lavoro, è tra coloro che chiedono a gran voce la proroga dello smart working. Secondo Mazzella, il governo ha risparmiato 3 miliardi di euro riducendo la platea del Reddito di cittadinanza e bocciando Opzione donna, quindi non dovrebbe essere un problema stanziare 20 milioni di euro per tutelare la salute dei lavoratori.
L’obiettivo: rendere lo smart working una scelta stabile
L’obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di andare oltre la proroga e stabilizzare lo smart working come sistema, offrendo ai lavoratori la possibilità di scegliere liberamente. Per farlo, si punta a introdurre **agevolazioni fiscali per i datori di lavoro** che adottano lo smart working, rendendolo la normalità laddove possibile. Questo sistema terrebbe maggiormente conto delle necessità psicologiche dei lavoratori, creando un ambiente di lavoro più salubre e sostenibile.
La situazione attuale e le prospettive future
Al momento, la possibilità di lavorare da casa è garantita per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, con una scadenza fissata al 30 giugno 2023. Tuttavia, è difficile prevedere se le tendenze politiche del governo Meloni cambieranno in futuro. Attualmente, la scelta di adottare lo smart working è lasciata ai proprietari delle aziende, che possono stipulare accordi per il lavoro da casa, dando la precedenza a soggetti con figli fino ai 12 anni o affetti da disabilità (in questo caso, non si applica il limite anagrafico).
In conclusione, la proposta del Movimento 5 Stelle di estendere lo smart working a determinate categorie di lavoratori potrebbe portare a un cambiamento significativo nel modo in cui si lavora in Italia. Se approvata, questa proroga potrebbe offrire maggiori opportunità e flessibilità ai lavoratori, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più equilibrato e sostenibile.