Tre Università europee, più precisamente di Norimberga, Lancaster e Bamberga, hanno condotto uno studio su 444 utenti tedeschi di Facebook, intervistandoli per tre volte l’anno e scoprire come reagivano allo stress da social media.
A stressarci è più precisamente il costante flusso di contenuti e messaggi che ci obbliga a interagire invadendo i nostri spazi. Ci sentiamo costretti a rispondere per restare mantenere in piedi amicizie, un account mediamente attivo, e questo compromette la nostra salute. E’ diffusa la “digital detox”, ovvero una pausa periodica totale dai social media. Ma è efficace? E soprattutto, riusciamo a disintossicarci per davvero?
Guardandola per com’è davvero, cioè una dipendenza, il distacco totale non è del tutto una buona idea, poiché non sempre si riesce a riprendere l’utilizzo con sole piccole dosi, ma ci si ricade dentro.
Lo studio ha rivelato che davanti a questa pressione, noi rispondiamo con altra pressione. Cioè, più stress ci causa scorrere le homepage di Facebook e Instagram, più noi le scorriamo, perché non riusciamo a staccarci. Diventa un vero e proprio problema compulsivo. Alcune funzionalità dei social, inoltre, sembrano appunto pensate per dare questa sensazione di non poterne fare a meno: un esempio sono i feed di contenuti infiniti e la riproduzione automatica di video.
Secondo gli scienziati, il primo passo per affrontare questo genere di problema è la consapevolezza: avendo consapevolezza dei differenti modi in cui ci comportiamo sui social media, avremo più probabilità di separare gli effetti dannosi a quelli favorevoli.