La situazione nel Mar Nero tra Russia e Ucraina è sempre più tesa. Mosca ha recentemente accusato Kiev di aver attaccato una nave da guerra russa, la Ivan Khurs, con tre droni navali. La nave era impegnata in missioni per garantire le operazioni dei gasdotti TurkStream e Blue Stream nella zona esclusiva economica turca. Il Cremlino ha dichiarato che l’attacco è stato sventato e che tutti i droni sono stati neutralizzati.
L’accusa di Mosca sull’attacco ucraino
Il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, ha annunciato il presunto attacco ucraino ai danni della flotta russa operativa nel Mar Nero. Secondo il ministero, le forze armate ucraine avrebbero tentato senza successo di attaccare la nave Ivan Khurs con tre motoscafi senza equipaggio. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’accaduto.
L’episodio si è verificato a 140 chilometri a nordest dello stretto del Bosforo. Il ministero ha inoltre precisato che la nave Ivan Khurs continua a svolgere i suoi compiti.
La nave da ricognizione Ivan Khurs
La nave Ivan Khurs, progetto 18280, è una delle sole due navi da ricognizione della marina russa e l’unica della flotta del Mar Nero. Varata nel 2017 ed entrata in servizio nel 2018, è dotata di vari complessi di ricognizione radio e di guerra elettronica, oltre a sistemi di comunicazione per garantire la gestione della flotta. È stata progettata per monitorare i sistemi di difesa antimissile, mentre l’esatta composizione del suo equipaggiamento risulta sconosciuta.
La risposta della Ivan Khurs all’attacco
La nave russa è dotata di diversi supporti per mitragliatrici a piedistallo per Kpvt da 14,5 mm e diversi Manpads (sistemi di difesa aerea portatili). Ci sono solitamente circa 120 marinai a bordo della nave.
Un filmato rilasciato dal ministero della Difesa russo mostra un’imbarcazione senza equipaggio sfrecciare ad alta velocità sulla superficie dell’acqua verso la Ivan Khurs. Per evitare l’impatto, la nave si lancia in manovre evasive e inizia a sparare contro i droni. Le raffiche iniziali della nave russa mancano il drone, ma proprio quando il velivolo supera un’onda subisce un colpo diretto, esplodendo in un’enorme palla di fuoco a pochi metri dal suo bersaglio.
Aumento della tensione nella regione
Il tentativo di colpire la Ivan Khurs è avvenuto mentre si vedeva del fumo salire dal gigantesco ponte di Crimea, facendo sospettare che anche l’infrastruttura potesse aver subito un attacco. Il ponte di Kerch, che collega la penisola di Crimea alla regione russa di Krasnodar, era stato riaperto mercoledì dopo essere stato chiuso per diverse ore per esercitazioni.
Diversi video pubblicati su Telegram mostrano fumo bianco alzarsi dalla campata centrale principale del ponte, e altro fumo levarsi da uno degli accessi. Nei giorni scorsi, la Russia aveva vietato a tutti i camion di salirvici per “problemi di sicurezza”.
Le parole del capo dell’intelligence russa
Alla luce dei sospetti attacchi contro la nave spia russa e il ponte di Crimea, il capo dell’agenzia di intelligence straniera russa (Svr), Sergey Naryshkin, ha attaccato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. “Gli anglosassoni dovrebbero essere avvisati di affrontare i propri conflitti civili interni. O ancora meglio andare dal loro amico di vecchia data: il diavolo”, ha dichiarato Naryshkin.