La situazione della siccità dei fiumi italiani sta mostrando segnali di miglioramento, anche se in modo disomogeneo su tutto il territorio. Secondo quanto riportato dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), alcuni corsi d’acqua stanno registrando una leggera ripresa, grazie a diversi fattori concomitanti.
Un aprile più fresco e precipitazioni benefiche
L’Anbi ha osservato che il mese di aprile è stato insolitamente fresco, rispetto alla media stagionale. Questa temperatura più bassa ha contribuito a rallentare il rapido scioglimento dei ghiacciai, preservando così le riserve d’acqua. Inoltre, le precipitazioni abbondanti che si sono verificate hanno portato un benefico apporto idrico ai grandi laghi e fiumi, che hanno sofferto a causa della lunga siccità. Questa situazione critica si è protratta per oltre un anno, coinvolgendo sia l’estate che l’inverno, e ha spinto i comuni ad adottare misure straordinarie per conservare l’acqua e prevenire gli sprechi.
Miglioramento della situazione ma con limitazioni
Nonostante i segnali positivi, l’Anbi sottolinea che non è corretto parlare di un vero e proprio miglioramento della siccità. L’abbondanza di acqua che si sta verificando attualmente potrebbe non essere sfruttata appieno a causa della mancanza di infrastrutture di stoccaggio adeguate. Ciò rappresenta una sfida importante, poiché l’acqua potrebbe essere sprecata o non utilizzata in modo efficiente. Pertanto, l’associazione sottolinea l’importanza di avviare progetti di invasi medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili per affrontare situazioni di emergenza come quella dell’anno precedente.
Differenze tra piccoli corsi d’acqua e grandi corsi d’acqua
I segnali di miglioramento della siccità sono più evidenti nei piccoli corsi d’acqua rispetto ai grandi corsi d’acqua. Il lago Maggiore, il lago di Como e l’Iseo hanno registrato un aumento significativo del livello dell’acqua, superando la media storica. Tuttavia, rimangono preoccupanti le condizioni di fiumi importanti come il Po e bacini come il lago di Garda, che sono ancora al di sotto dei livelli normali. Gli esperti segnalano che il Po avrebbe bisogno di 45 giorni di pioggia ininterrotta per tornare a un livello accettabile di portata. La situazione critica richiede interventi immediati e programmazioni mirate per risolvere il problema.
Situazione dei corsi d’acqua nelle diverse regioni
Le regioni settentrionali dell’Italia hanno beneficiato delle abbondanti piogge, che hanno contribuito a migliorare la situazione idrica. Tuttavia, è importante notare che queste regioni stavano affrontando un periodo di caldo intenso, che ha limitato l’accumulo di neve sulle montagne. Pertanto, l’apporto idrico è stato principalmente fornito dalle piogge successive. Alcuni piccoli fiumi si sono riempiti rapidamente, ma la situazione rimane critica in molte altre regioni.
Il fiume Po, che svolge un ruolo fondamentale per l’agricoltura nella Pianura Padana, sta ancora lottando per mantenere una portata adeguata. Nonostante una piccola piena registrata recentemente, il fiume continua a essere al di sotto delle medie storiche in molti punti e persino al di sotto dei minimi storici in alcuni tratti. La situazione è simile anche per altri corsi d’acqua importanti come il Serio e il Mincio.
Anche i corpi idrici sotterranei stanno risentendo della siccità, con valori inferiori del 75% rispetto al normale. Tuttavia, ci sono segnali di miglioramento per alcuni fiumi, come l’Adda e l’Oglio, che stanno vedendo un aumento della portata. Al contrario, fiumi come il Serchio in Toscana stanno affrontando livelli minimi.
Le regioni centrali dell’Italia hanno una situazione più stabile, con i fiumi marchigiani che mantengono un buon livello di acqua grazie ai bacini artificiali. Tuttavia, non ci sono notizie eccezionali né negative per questa zona.
Nella regione del Lazio, il Tevere, l’Aniene e il Liri stanno registrando un aumento della portata. Anche i laghi di Nemi e di Bracciano stanno aumentando i loro livelli d’acqua. In Umbria, invece, non ci sono miglioramenti per il lago Trasimeno, mentre il fiume Nera sta diminuendo. Nel complesso, il Chiascio mantiene una situazione stabile.
Nel Molise, i corsi d’acqua come il Liscione hanno un buon livello d’acqua, mentre in Campania i fiumi Sele e Volturno sono superiori ai livelli degli ultimi 5 anni.
La copiosa pioggia ha contribuito a riempire i bacini della Basilicata con 18 milioni di metri cubi d’acqua, mentre in Puglia la quantità è stata inferiore. In Calabria, è stato recuperato quasi tutto il deficit accumulato nei mesi precedenti, ma ci sono ancora preoccupazioni per l’Isola Maggiore.
La Sardegna è attualmente in serio pericolo, con quasi tutti i suoi invasi d’acqua a livelli molto bassi, ad eccezione del fiume Liscia. Complessivamente, mancano 158 milioni di metri cubi d’acqua nella regione.
Le abbondanti precipitazioni hanno portato anche dei rischi per l’agricoltura, con eventi estremi come temporali, grandinate, gelate e tempeste di vento che si verificano con una frequenza elevata. Uno studio condotto da Coldiretti ha evidenziato che questa serie di eventi climatici estremi rappresenta un rischio significativo per le colture agricole, poiché si verificano in tempi ridotti, spesso due volte al giorno. È evidente la necessità di interventi risolutivi per garantire la sostenibilità del settore agricolo, altrimenti la crisi continuerà a persistere.
In conclusione, la situazione della siccità dei fiumi italiani sta mostrando alcuni segnali di miglioramento, ma rimane una sfida importante da affrontare. Mentre alcuni piccoli corsi d’acqua e laghi stanno registrando un aumento dei livelli d’acqua grazie alle piogge benefiche, i grandi corsi d’acqua come il Po e i bacini come il lago di Garda rimangono al di sotto dei livelli normali. In diverse regioni italiane, la situazione varia, con alcune aree che mostrano un miglioramento più significativo rispetto ad altre. È fondamentale adottare interventi mirati, come la costruzione di invasi e programmi di gestione idrica, per affrontare la siccità e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche in futuro.