La diga centrale idroelettrica di Kherson è stata colpita da un’esplosione, causando l’evacuazione dei residenti nelle aree circostanti a causa del rischio di inondazioni. Le autorità ucraine prevedono che l’acqua potrebbe raggiungere livelli critici entro cinque ore.
Esplosione della diga e conseguenze
L’esplosione della diga centrale idroelettrica di Kakhovskaya a Kherson ha portato all’evacuazione immediata dei residenti sulla riva destra del fiume Dnepr. Tuttavia, l’evacuazione della riva sinistra non è possibile al momento, poiché si trova in territorio occupato dai russi.
Accuse reciproche tra Russia e Ucraina
Non è ancora chiaro chi sia responsabile dell’esplosione, con Russia e Ucraina che si accusano a vicenda. Secondo il comando operativo meridionale dell’Ucraina, le forze russe sarebbero responsabili dell’attacco alla centrale idroelettrica.
La situazione attuale
Nonostante le preoccupazioni per l’entità della distruzione e il rischio di inondazioni, il sindaco Vladimir Leontiev ha dichiarato che la situazione non è così allarmante come sembra. Secondo lui, solo la parte superiore dello stabilimento è stata danneggiata, mentre la diga è ancora intatta.
La diga di Kherson: importanza strategica
La diga di Kherson è una delle più grandi strutture presenti sul territorio ucraino e si trova sul fiume Dnipro. È di fondamentale importanza strategica, poiché fornisce acqua a tutta la penisola della Crimea, annessa alla Russia.
Evacuazione dei residenti e precauzioni
La polizia nazionale dell’Ucraina ha esortato i cittadini a evacuare la zona e a spegnere gli apparati elettrici. Le aree da evacuare includono Mykolaivka, Lyovo, Olhivka, Tyanginka, Ivanovka, Poniativka, Poniativka, Tokarivka, Sadove, Prydniprovske e una parte della città di Kherson.
Riunione di emergenza del consiglio di sicurezza nazionale
Il presidente Zelensky ha convocato una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza nazionale per affrontare la situazione. Secondo i media ucraini, l’acqua raggiungerà uno stato critico entro le prossime cinque ore.
Altre notizie sulla guerra
– Il premier danese Mette Frederiksen ha commentato la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi, inviato a Kiev da Papa Francesco, affermando che non ci sono ancora segnali di pace dalla Russia.
– Alexey Likhachev, direttore della compagnia elettrica statale russa Rosatam, è arrivato a Budapest per avviare colloqui con il primo ministro ungherese Viktor Orban riguardo all’ampliamento della centrale nucleare di Paks in Ungheria.
– Secondo il quotidiano giapponese Nikkei, la Russia starebbe riacquistando armi precedentemente vendute all’India e al Myanmar per utilizzarle nella guerra in Ucraina, aggirando le sanzioni occidentali sulla produzione di armi.
– Gli Stati Uniti stanno lavorando alla realizzazione di un pacchetto di 37 milioni di dollari in assistenza per la sicurezza informatica dell’Ucraina, per proteggere il paese dagli attacchi informatici russi.
In conclusione, l’esplosione della diga di Kherson ha causato l’evacuazione dei residenti e preoccupazioni riguardo al rischio di inondazioni. La situazione rimane delicata e incerta, con Russia e Ucraina che si accusano a vicenda per l’attacco alla centrale idroelettrica.