Il ministro per il PNRR, Raffaele Fitto, si appresta a presentare al Parlamento la relazione sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e cerca di accelerare i tempi sulle richieste di modifica per evitare di perdere tutte le rate del 2023. Tuttavia, la Corte dei conti evidenzia un rallentamento nella spesa e solleva preoccupazioni riguardo ai progressi nella realizzazione del piano.
Lenta attuazione del PNRR
Nei primi quattro mesi dell’anno, l’Italia è riuscita a spendere solo 1,15 miliardi di euro, al netto dei crediti di imposta che procedono in automatico. La percentuale di attuazione, ferma al 5,7% a fine 2022, è salita di un misero 0,7% arrivando al 6,4%. Di conseguenza, la Corte dei conti prevede un rallentamento della spesa nel 2023 e nel 2024 rispetto alle previsioni della Nadef, rispettivamente di 7,1 e 2,5 miliardi di euro.
Mancanza di progressi nelle infrastrutture
Il rapporto della Corte dei conti evidenzia che non ci sono stati progressi nelle infrastrutture nel 2023, con la spesa sostenuta pari a zero e quella da inizio piano rimane inchiodata a 4,2 miliardi di euro, con una percentuale di attuazione del 16,7%. Anche le altre missioni del PNRR, come Digitalizzazione e competitività, Istruzione e ricerca, Rivoluzione verde e Salute, mostrano percentuali di attuazione molto basse, tra il 0,7% e il 5%.
Dubbi sulla governance e sulle procedure amministrative
La domanda che sorge è se gli interventi decisi dall’esecutivo sul fronte della governance e delle procedure amministrative siano sufficienti per uscire dall’impasse. La Corte dei conti apprezza la possibilità di anticipare le stabilizzazioni del personale assunto a termine e in servizio per almeno 15 mesi e di assumere altro personale attingendo alle graduatorie in corso di validità. Tuttavia, ribadisce la necessità di evitare meccanismi automatici di ingresso e garantire che gli schemi selettivi rappresentino l’occasione per la valorizzazione del lavoro svolto dal personale.
Promosso il rafforzamento dei poteri sostitutivi dello Stato
La Corte dei conti promuove il rafforzamento dei poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempienza dei soggetti attuatori e le semplificazioni su conferenza dei servizi, realizzazione delle infrastrutture per la banda ultra-larga, edilizia scolastica, ambiente ed energia, trasporti e beni culturali.
Stime ridotte sull’impatto del PNRR sul PIL
Il rapporto della Corte dei conti riporta anche le simulazioni effettuate dai centri di ricerca Cer, Prometeia e Ref sulla spinta del PNRR al PIL. La stima iniziale del Tesoro nel 2021 era di un +3,6% a fine piano, nel 2026. Tuttavia, i nuovi profili di andamento della spesa e i cambiamenti del quadro macroeconomico portano a ridurre la previsione: gli istituti valutano un impatto dell’1,6% nel 2023 che sale all’1,8% nel 2025 e si attesta all’1,7% a fine periodo.