Le tensioni tra Cina e Taiwan si acuiscono sempre di più. Dopo la visita della presidente taiwanese Tsay Ing Wen negli Stati Uniti e l’incontro con il presidente della Camera americana, Kevin McCarty, le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola si sono intensificate. In particolare, la partecipazione della portaerei Shangdong è stata un segnale di forte intimidazione per Taipei. Ma le dimostrazioni di forza non sono finite qui. La comparsa di una nave statunitense nel Mar Cinese Meridionale ha scatenato l’ira di Pechino, che ha reagito con una nuova mobilitazione militare nello Stretto di Taiwan. Emmanuel Macron, presidente francese, ha espresso la sua preoccupazione, invitando l’Europa a non farsi coinvolgere in questo conflitto.
La situazione attuale
Le esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan hanno coinvolto quasi cento aerei da caccia, armati con munizioni vere, e una dozzina di bastimenti, tra cui la portaerei Shangdong. Questa dimostrazione di forza ha suscitato le preoccupazioni del ministero degli Esteri di Taiwan, che ha accusato la Cina di minare “la pace e la stabilità” nella regione. In risposta a queste attività, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare il cacciatorpediniere lanciamissili Milius nel Mar Cinese Meridionale, suscitando l’immediata reazione di Pechino.
La tensione si è ulteriormente acuita con il pattugliamento di prontezza al combattimento del Comando orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, che ha coinvolto 12 navi militari, 91 aerei e 20 elicotteri. Inoltre, la presenza di navi cinesi vicino a Okinawa, estremo sud del Giappone, ha portato alla mobilitazione di due gruppi di aerei da parte del governo giapponese.
Le reazioni
La situazione ha suscitato l’indignazione di Emmanuel Macron, presidente francese, che ha invitato l’Europa a non farsi coinvolgere in questo conflitto. Secondo il presidente francese, l’Europa deve restare fuori da questa situazione, che riguarda esclusivamente la Cina e Taiwan.
Anche il governo statunitense ha espresso la sua preoccupazione per la situazione. Gli Stati Uniti hanno ordinato al cacciatorpediniere Milius di effettuare un passaggio nel Mar cinese meridionale, ma hanno specificato che si tratta di un passaggio “prudente”, data la distanza dall’area delle operazioni. Nonostante ciò, la presenza della nave statunitense ha scatenato l’ira di Pechino, che ha accusato gli Stati Uniti di intromettersi illegalmente nella regione.
Anche il governo giapponese ha espresso la sua preoccupazione per la presenza delle navi cinesi vicino a Okinawa. Il governo giapponese ha confermato che le navi cinesi si stavano muovendo in aree vicino a Okinawa, estremo sud del Giappone, dove corre una linea immaginaria che segna il confine tra Occidente e spazio cinese.
In risposta a queste attività, il governo giapponese ha mobilitato due gruppi di aerei per sorvegliare le navi cinesi. Il governo giapponese ha affermato che vigilerà attentamente sulla situazione e prenderà le necessarie misure per proteggere la sua sovranità e la sicurezza nazionale.
La posizione di Pechino
Il governo cinese ha dichiarato che le esercitazioni militari intorno a Taiwan hanno lo scopo di proteggere la sovranità e l’integrità territoriale della Cina. Secondo il governo cinese, Taiwan è una “provincia” della Cina e la riunificazione con la madrepatria è inevitabile.
Il Comando orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha affermato che le truppe sono pronte a combattere in qualsiasi momento e a distruggere risolutamente ogni forma di separatismo, di indipendenza di Taiwan e tentativi di interferenza straniera. La Cina considera la questione di Taiwan una questione interna e non tollererà alcuna interferenza straniera.
La reazione di Taiwan
Il governo di Taiwan ha condannato le attività militari cinesi intorno all’isola e ha accusato la Cina di minare la pace e la stabilità nella regione. Il ministero degli Esteri di Taiwan ha affermato che Taiwan manterrà stretti legami con gli Stati Uniti per impedire in modo congiunto l’espansionismo autoritario.
Il presidente taiwanese Tsay Ing Wen ha dichiarato che Taiwan non cederà alle minacce della Cina e che continuerà a difendere la sua sovranità e la sua democrazia. Tsay ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere Taiwan nella sua lotta per la pace e la stabilità nella regione.
Le tensioni tra Cina e Taiwan si acuiscono sempre di più. Dopo la visita della presidente taiwanese Tsay Ing Wen negli Stati Uniti e l’incontro con il presidente della Camera americana, Kevin McCarty, le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola si sono intensificate. In particolare, la partecipazione della portaerei Shangdong è stata un segnale di forte intimidazione per Taipei. Ma le dimostrazioni di forza non sono finite qui. La comparsa di una nave statunitense nel Mar Cinese Meridionale ha scatenato l’ira di Pechino, che ha reagito con una nuova mobilitazione militare nello Stretto di Taiwan. Emmanuel Macron, presidente francese, ha espresso la sua preoccupazione, invitando l’Europa a non farsi coinvolgere in questo conflitto.
La situazione attuale
Le esercitazioni militari cinesi intorno a Taiwan hanno coinvolto quasi cento aerei da caccia, armati con munizioni vere, e una dozzina di bastimenti, tra cui la portaerei Shangdong. Questa dimostrazione di forza ha suscitato le preoccupazioni del ministero degli Esteri di Taiwan, che ha accusato la Cina di minare “la pace e la stabilità” nella regione. In risposta a queste attività, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare il cacciatorpediniere lanciamissili Milius nel Mar Cinese Meridionale, suscitando l’immediata reazione di Pechino.
La tensione si è ulteriormente acuita con il pattugliamento di prontezza al combattimento del Comando orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, che ha coinvolto 12 navi militari, 91 aerei e 20 elicotteri. Inoltre, la presenza di navi cinesi vicino a Okinawa, estremo sud del Giappone, ha portato alla mobilitazione di due gruppi di aerei da parte del governo giapponese.
Le reazioni
La situazione ha suscitato l’indignazione di Emmanuel Macron, presidente francese, che ha invitato l’Europa a non farsi coinvolgere in questo conflitto. Secondo il presidente francese, l’Europa deve restare fuori da questa situazione, che riguarda esclusivamente la Cina e Taiwan.
Anche il governo statunitense ha espresso la sua preoccupazione per la situazione. Gli Stati Uniti hanno ordinato al cacciatorpediniere Milius di effettuare un passaggio nel Mar cinese meridionale, ma hanno specificato che si tratta di un passaggio “prudente”, data la distanza dall’area delle operazioni. Nonostante ciò, la presenza della nave statunitense ha scatenato l’ira di Pechino, che ha accusato gli Stati Uniti di intromettersi illegalmente nella regione.
Anche il governo giapponese ha espresso la sua preoccupazione per la presenza delle navi cinesi vicino a Okinawa. Il governo giapponese ha confermato che le navi cinesi si stavano muovendo in aree vicino a Okinawa, estremo sud del Giappone, dove corre una linea immaginaria che segna il confine tra Occidente e spazio cinese.
In risposta a queste attività, il governo giapponese ha mobilitato due gruppi di aerei per sorvegliare le navi cinesi. Il governo giapponese ha affermato che vigilerà attentamente sulla situazione e prenderà le necessarie misure per proteggere la sua sovranità e la sicurezza nazionale.
La posizione di Pechino
Il governo cinese ha dichiarato che le esercitazioni militari intorno a Taiwan hanno lo scopo di proteggere la sovranità e l’integrità territoriale della Cina. Secondo il governo cinese, Taiwan è una “provincia” della Cina e la riunificazione con la madrepatria è inevitabile.
Il Comando orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha affermato che le truppe sono pronte a combattere in qualsiasi momento e a distruggere risolutamente ogni forma di separatismo, di indipendenza di Taiwan e tentativi di interferenza straniera. La Cina considera la questione di Taiwan una questione interna e non tollererà alcuna interferenza straniera.
La reazione di Taiwan
Il governo di Taiwan ha condannato le attività militari cinesi intorno all’isola e ha accusato la Cina di minare la pace e la stabilità nella regione. Il ministero degli Esteri di Taiwan ha affermato che Taiwan manterrà stretti legami con gli Stati Uniti per impedire in modo congiunto l’espansionismo autoritario.
Il presidente taiwanese Tsay Ing Wen ha dichiarato che Taiwan non cederà alle minacce della Cina e che continuerà a difendere la sua sovranità e la sua democrazia. Tsay ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere Taiwan nella sua lotta per la pace e la stabilità nella regione.