Un’innovazione infrastrutturale potrebbe rivoluzionare il confine tra Italia e Svizzera: la Porta Sud delle Alpi, un tunnel di 4 chilometri tra Como e Chiasso. Questo progetto, nato dalla ricerca del Politecnico federale di Zurigo e in fase di studio dal 2019, mira a ridurre significativamente il traffico a Monte Olimpino e Ponte Chiasso, migliorando la vita dei residenti locali.
Il tunnel avrebbe origine all’uscita autostradale di Monte Olimpino e terminerebbe dopo la collina del Penz, in Ticino. La sua realizzazione richiederebbe la collaborazione tra i governi italiano e svizzero, oltre ai Comuni di confine.
Il piano prevede che i mezzi pesanti utilizzino il nuovo tunnel, con un conseguente riposizionamento della dogana. L’attuale tratto autostradale verrebbe declassato a strada statale, portando benefici alle aree residenziali circostanti, che non subirebbero più il traffico non vantaggioso per l’economia locale.
Il primo passo verso la realizzazione del tunnel Porta delle Alpi è stato compiuto nel settembre dello scorso anno, quando il Comune di Como ha inviato una lettera d’intenti al Dipartimento federale dei trasporti svizzero e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano. Con la cooperazione tra i due Stati e i Comuni di confine, questa infrastruttura potrebbe diventare una realtà, apportando notevoli benefici sia in termini di traffico che di qualità della vita per i residenti delle zone interessate.
Un’innovazione infrastrutturale potrebbe rivoluzionare il confine tra Italia e Svizzera: la Porta Sud delle Alpi, un tunnel di 4 chilometri tra Como e Chiasso. Questo progetto, nato dalla ricerca del Politecnico federale di Zurigo e in fase di studio dal 2019, mira a ridurre significativamente il traffico a Monte Olimpino e Ponte Chiasso, migliorando la vita dei residenti locali.
Il tunnel avrebbe origine all’uscita autostradale di Monte Olimpino e terminerebbe dopo la collina del Penz, in Ticino. La sua realizzazione richiederebbe la collaborazione tra i governi italiano e svizzero, oltre ai Comuni di confine.
Il piano prevede che i mezzi pesanti utilizzino il nuovo tunnel, con un conseguente riposizionamento della dogana. L’attuale tratto autostradale verrebbe declassato a strada statale, portando benefici alle aree residenziali circostanti, che non subirebbero più il traffico non vantaggioso per l’economia locale.
Il primo passo verso la realizzazione del tunnel Porta delle Alpi è stato compiuto nel settembre dello scorso anno, quando il Comune di Como ha inviato una lettera d’intenti al Dipartimento federale dei trasporti svizzero e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano. Con la cooperazione tra i due Stati e i Comuni di confine, questa infrastruttura potrebbe diventare una realtà, apportando notevoli benefici sia in termini di traffico che di qualità della vita per i residenti delle zone interessate.