La recente corsa agli sportelli della Silicon Valley Bank (Svb), che sostiene quasi la metà delle start-up hi-tech sostenute dai finanziatori, è stata in parte la replica di una storia già sentita, ma è anche molto di più. Questo evento mette in luce la fragilità delle politiche economiche e delle regolamentazioni finanziarie, che ancora una volta si sono rivelate inadeguate. La notizia del fallimento della seconda banca più grande nella storia degli Stati Uniti è arrivata pochi giorni dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, aveva rassicurato il Congresso dicendo che le banche americane erano in solide condizioni finanziarie.
Tuttavia, la tempistica non dovrebbe sorprendere. Considerando l’aumento dei tassi di interesse messi a punto da Powell, i più significativi dai tempi degli aumenti del tasso di interesse di 40 anni fa, era prevedibile che grandi movimenti nei prezzi degli asset finanziari avrebbero finito con l’infliggere qualche colpo a qualche parte del sistema finanziario. Ancora una volta, Powell aveva rassicurato il pubblico, nonostante l’esperienza storica indicasse il contrario. Powell ha fatto parte del team di regolamentazione di Donald Trump che ha lavorato per attenuare le norme bancarie Dodd-Frank inaugurate dopo il tracollo finanziario del 2008, per affrancare le banche “più piccole” dagli standard applicati alle banche più grandi e sistemicamente importanti. Tuttavia, secondo gli standard di Citibank, Svb è una banca piccola. Non così piccola, tuttavia, nella vita dei milioni di persone che ne dipendono.
Il fatto che Svb sia fallita non è solo una questione di cattive prassi di erogazione dei prestiti, che portarono alla crisi del 2008, ma potrebbe essere dovuta alla “trasformazione delle scadenze” praticata da tutte le banche, che rende disponibili per investimenti a lungo termine i depositi a breve termine. Svb aveva comprato obbligazioni a lungo termine, esponendo l’istituto bancario a rischi quando le curve dei rendimenti sono cambiate drasticamente.
Le nuove tecnologie, inoltre, rendono assurdo il vecchio limite dei 250 mila dollari delle garanzie federali dei depositi: alcune aziende praticano l’arbitraggio normativo sparpagliando i soldi in un gran numero di banche. È folle ricompensarle a discapito di coloro che si sono fidati degli enti di regolamentazione, sicuri che facessero il loro dovere. Questo evento dimostra che un sistema bancario solido e sicuro è una premessa sine qua non di un’economia moderna, ma quello americano non ispira fiducia.
Ciò che rende questo fallimento particolarmente preoccupante è il fatto che ha colpito il settore più dinamico dell’America e della regione, mettendolo in pausa.
L’approccio del governo alla regolamentazione bancaria e alla politica economica deve essere rivisto. Non possiamo più permetterci di mettere a rischio l’economia e la sicurezza finanziaria dei cittadini per il bene di alcuni pochi che traggono profitto dal sistema attuale. È tempo di rafforzare le norme bancarie e di garantire che le banche rispettino le regolamentazioni, in modo da proteggere gli investitori e i risparmiatori.
Inoltre, l’innovazione tecnologica non può essere ignorata nel settore bancario. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo in cui le banche operano e devono essere gestite in modo responsabile per garantire la sicurezza finanziaria. Questo richiede una maggiore cooperazione tra le autorità di regolamentazione, le banche e le aziende tecnologiche per garantire che le innovazioni siano implementate in modo sicuro ed efficace.
Infine, dobbiamo considerare il ruolo della politica monetaria nella creazione di una società equa e giusta. Le decisioni sui tassi di interesse e la politica fiscale devono tenere conto delle conseguenze a lungo termine sui cittadini, in particolare su quelli che sono emarginati e vulnerabili. La Fed e il governo devono impegnarsi a garantire che le politiche economiche siano giuste e sostenibili per tutti, non solo per i pochi privilegiati.
In sintesi, il fallimento di Svb è un richiamo alle armi per rivedere il nostro sistema bancario e la politica economica. Non possiamo più permetterci di ignorare i rischi e le conseguenze delle nostre decisioni, ma dobbiamo impegnarci a garantire una maggiore trasparenza, regolamentazione e responsabilità per creare un sistema finanziario sicuro e sostenibile per tutti.
Tratto dal pensiero di Joseph E. Stiglitz, Premio Nobel
La recente corsa agli sportelli della Silicon Valley Bank (Svb), che sostiene quasi la metà delle start-up hi-tech sostenute dai finanziatori, è stata in parte la replica di una storia già sentita, ma è anche molto di più. Questo evento mette in luce la fragilità delle politiche economiche e delle regolamentazioni finanziarie, che ancora una volta si sono rivelate inadeguate. La notizia del fallimento della seconda banca più grande nella storia degli Stati Uniti è arrivata pochi giorni dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, aveva rassicurato il Congresso dicendo che le banche americane erano in solide condizioni finanziarie.
Tuttavia, la tempistica non dovrebbe sorprendere. Considerando l’aumento dei tassi di interesse messi a punto da Powell, i più significativi dai tempi degli aumenti del tasso di interesse di 40 anni fa, era prevedibile che grandi movimenti nei prezzi degli asset finanziari avrebbero finito con l’infliggere qualche colpo a qualche parte del sistema finanziario. Ancora una volta, Powell aveva rassicurato il pubblico, nonostante l’esperienza storica indicasse il contrario. Powell ha fatto parte del team di regolamentazione di Donald Trump che ha lavorato per attenuare le norme bancarie Dodd-Frank inaugurate dopo il tracollo finanziario del 2008, per affrancare le banche “più piccole” dagli standard applicati alle banche più grandi e sistemicamente importanti. Tuttavia, secondo gli standard di Citibank, Svb è una banca piccola. Non così piccola, tuttavia, nella vita dei milioni di persone che ne dipendono.
Il fatto che Svb sia fallita non è solo una questione di cattive prassi di erogazione dei prestiti, che portarono alla crisi del 2008, ma potrebbe essere dovuta alla “trasformazione delle scadenze” praticata da tutte le banche, che rende disponibili per investimenti a lungo termine i depositi a breve termine. Svb aveva comprato obbligazioni a lungo termine, esponendo l’istituto bancario a rischi quando le curve dei rendimenti sono cambiate drasticamente.
Le nuove tecnologie, inoltre, rendono assurdo il vecchio limite dei 250 mila dollari delle garanzie federali dei depositi: alcune aziende praticano l’arbitraggio normativo sparpagliando i soldi in un gran numero di banche. È folle ricompensarle a discapito di coloro che si sono fidati degli enti di regolamentazione, sicuri che facessero il loro dovere. Questo evento dimostra che un sistema bancario solido e sicuro è una premessa sine qua non di un’economia moderna, ma quello americano non ispira fiducia.
Ciò che rende questo fallimento particolarmente preoccupante è il fatto che ha colpito il settore più dinamico dell’America e della regione, mettendolo in pausa.
L’approccio del governo alla regolamentazione bancaria e alla politica economica deve essere rivisto. Non possiamo più permetterci di mettere a rischio l’economia e la sicurezza finanziaria dei cittadini per il bene di alcuni pochi che traggono profitto dal sistema attuale. È tempo di rafforzare le norme bancarie e di garantire che le banche rispettino le regolamentazioni, in modo da proteggere gli investitori e i risparmiatori.
Inoltre, l’innovazione tecnologica non può essere ignorata nel settore bancario. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo in cui le banche operano e devono essere gestite in modo responsabile per garantire la sicurezza finanziaria. Questo richiede una maggiore cooperazione tra le autorità di regolamentazione, le banche e le aziende tecnologiche per garantire che le innovazioni siano implementate in modo sicuro ed efficace.
Infine, dobbiamo considerare il ruolo della politica monetaria nella creazione di una società equa e giusta. Le decisioni sui tassi di interesse e la politica fiscale devono tenere conto delle conseguenze a lungo termine sui cittadini, in particolare su quelli che sono emarginati e vulnerabili. La Fed e il governo devono impegnarsi a garantire che le politiche economiche siano giuste e sostenibili per tutti, non solo per i pochi privilegiati.
In sintesi, il fallimento di Svb è un richiamo alle armi per rivedere il nostro sistema bancario e la politica economica. Non possiamo più permetterci di ignorare i rischi e le conseguenze delle nostre decisioni, ma dobbiamo impegnarci a garantire una maggiore trasparenza, regolamentazione e responsabilità per creare un sistema finanziario sicuro e sostenibile per tutti.
Tratto dal pensiero di Joseph E. Stiglitz, Premio Nobel