Putin dichiara guerra all’Ucraina. Attacchi missilistici. Inizia una brutta guerra

Immagine rappresentativa di uno stato di guerra.
Immagine rappresentativa di uno stato di guerra.
Credit Stas Ponomarencko | Shutterstock

Il bilancio delle vittime ormai sale, il contatore non si ferma. Dall’istante in cui è avvenuta la dichiarazione di guerra da parte del presidente russo Vladimir Putin stanotte, seguito da attacchi aerei, lancio di missili, ha posto fine a settimane di stallo diplomatico.

 

L’Europa orientale è indifesa, vive un incubo di violenza e spargimento di sangue che non si vedeva dai giorni più bui della Seconda guerra mondiale.

 

Sono ormai decine in Ucraina le persone uccise e innumerevoli i feriti dopo il lancio di missili, ha affermato Aleksey Arestovich, consigliere del capo dell’ufficio presidenziale del paese.

 

L’Ucraina è in guerra, l’Ucraina è un Paese autonomo, con un presidente eletto dal popolo, che ha proclamato la sua autonomia dalla Russia con un referendum popolare. Oggi è sotto attacco di missili, aerei, carri armati.

 

L’Europa, ma tutta la comunità mondiale è in uno stato di sgomento. Tutti i giornali mondiali riportano in prima pagina le notizie dell’Ucraina sotto attacco da parte di Putin.

 

E in questa situazione orrenda ecco che viene fuori il Trump, che con una sua recentissima dichiarazione ha elogiato Putin. C’è da augurarsi che si ravveda, perché gli USA e gli americani sono una democrazia, e sostenere un seminatore di guerra regge tutti coloro che hanno scritto su Trump pagine e pagine della sua scaltrezza.

 

Di Trump, noi, ma soprattutto gli americani, non possono dimenticare il suo sostegno, così si dice, all’attacco a Capitol Hill, sede del Governo degli Stati Uniti che ospita il Senato, la Camera dei rappresentanti e la Corte Suprema. Altro elemento di follia, di perdita di equilibrio.

 

Ma è tutta la nostra società ad essersi incattivita, ce ne siamo nemmeno resi conto? In due anni siamo cambiati. La pandemia ha cambiato la nostra vita, i rapporti sociali, la sopportazione.

 

Tutto ha inizio durante il lockdown, e siamo in Italia, Paese democratico, dove abbiamo perso il senso di democrazia, con taluni sindaci vendicatori che si avventuravano nelle strade cittadine come dei pistoleros a caccia di chi stava 5 minuti fuori casa a prendere aria, o che si attardava con il cane.

 

Tantissime sono le scene di sopruso. Cito quella di una città capoluogo, dove la forza pubblica diede il peggio di sé ad una signora che era uscita a buttare la spazzatura nel cassonetto senza il documento di identità. Oppure, l’anziano seduto a prendere il sole in una panchina a cui gli venne intimato di alzarsi e tornare a casa.

 

Cattiveria, ignoranza, intolleranza. Cattiva, pessima gestione della pandemia diffusa nel Mondo, non solo in Italia. Per irrisori contagi, rispetto ai nostri, la città australiana di Melbourne finisce nel lockdown più lungo del Mondo. Una città di 5 milioni di abitanti che chiude per allora pochissimi casi.

 

Un lockdown che mostra la debolezza della democrazia, della fiducia nel cittadino, e nella pessima gestione di un’emergenza.

 

È la cattiveria di stare gli uni contro gli altri, di vaccinati contro i non vaccinati e viceversa. Siamo intolleranti verso il prossimo, abbiamo perso vari livelli di tolleranza e il senso di umanità che avevamo.

 

E mentre ancor ora c’è una pandemia, mentre si prova a tornare verso una vita normale a piccoli passi, a convivere con il virus, scoppia la guerra. Il pistolero minaccia i suoi vicini di casa semmai dovessero ostacolarlo, sostenendo di avere armi segrete.

 

Le guerre ci sono state da sempre. Ma nel 2022, e in Paesi progrediti sono intollerabili, e vedrete che nessuno oltrepasserà il muro perché è troppo rischioso.

 

L’Ucraina alla fine potrebbe vivere una guerra sanguinosa, e parliamo di un Paese dove 45 milioni di cittadini oggi si trovano nell’incertezza del domani.

 

Però c’è anche il popolo russo che non vuole di certo una guerra. Un popolo che nella maggioranza fatica a mettere da parte pranzo e cena, che vive in semi-povertà, e di sicuro avrebbe gradito che quei danari spesi per le migliaia di bombe atomiche e questa guerra, fossero destinati per migliorare loro stato economico e sociale del russo medio, quello che vive nelle sconfinate pianure, sino alle coste del Pacifico.

 

Siamo piombati gradualmente in una mentalità medioevale, ed è indispensabile opporsi con ogni mezzo a quello che succede, perché ogni pezzetto di libertà perduta non è detto che sarà ripresa.

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