Il perché dell’impennata del costo di gas, energia elettrica, carburanti. Nel frattempo, gli Stati si muovono troppo lentamente

I vari governanti dovrebbero essere ormai abituati allo stress dopo due anni di pandemia. Abbiamo vissuto decenni sereni, ora le cose potrebbero cambiare.

Bollette energia impazzite.
Bollette energia impazzite.

In questi ultimi mesi, i prezzi di gas, carbone ed elettricità sono saliti ai livelli che sono più alti degli ultimi decenni. Aumenti che sono dovuti ad un insieme di cause. Innanzitutto, è sviante e non esatto attribuire questa folle crescita alla tanto richiesta trasformazione verso l’energia pulita.

 

Un cenno sull’energia pulita. Qui si ha l’impressione che di pulito ci siano i soldi, e si, quelli delle ristrutturazioni ampiamente finanziati dallo Stato che immancabilmente in Italia ha trovato i furbetti di turno che si sono intascati congrue cifre, così scrivono i giornali.

 

Energia pulita non è perché deriva dalla costruzione di centrali energetiche che deturpano il paesaggio e l’ambiente naturale, in molti casi disturbano la quiete della fauna. Immaginatevi un’area con sterminate pale eoliche? E per costruirle servono macchinari, gasolio prodotto da energia fossile per trasportate tutta quella roba. Viene consumato suolo, sorgono in cima a colli e monti. E potrei proseguire. C’è qualcosa che non va in quello che viene definito pulito o ambientalista.

 

Detto ciò, però, è un primo passo per poi avere davvero energia pulita, anche se ce ne sarebbe una molto meno impattante che però in molti Paesi occidentali abbiamo smesso di investire in ricerca scientifica, ovvero quella nucleare.

 

In Italia un referendum ha sancito che non avremo più centrali nucleari per difesa del territorio, ma nel frattempo ci troviamo con la più vasta area europea che detiene l’aria peggiore, che è la Valle Padana. Referendum avvenuto dopo il trauma vissuto con Cernobyl. Un modello di centrale obsoleto.

 

E siccome siamo in tema, solo qualche giorno fa, Macron ha annunciato che nella vicina Francia saranno costruite, oltre alle 56 attive, altre due centrali nucleari. Attualmente, la sola Francia ha la maggior quantità centrali nucleari attive in Europa. Ed in Italia acquistiamo energia elettrica di origine nucleare.

 

Ovviamente, un eventuale disastro nucleare in Francia avrebbe conseguenze in Italia, ma i francesi sono meticolosi. In Svizzera ci sono cinque centrali nucleari.

 

Premesso che non parteggio per il nucleare, tuttavia, quantomeno ora come ora apparirebbe meno impattante per il clima rispetto all’energia di origine fossile. Ma anche meno soggetto a folli aumenti del costo dell’energia.

 

Però a questo punto la domanda che viene spontanea è come mai ci sono queste super bollette di energia, e non solo in Italia, ma ovunque.

 

Nei primi mesi della crisi del Covid-19 c’è stato un crollo di richiesta di energia determinando una caduta dei prezzi di molti combustibili. Il ritorno della domanda di energia ha fatto crescere i prezzi, ma stavolta a dismisura. Ed anzi, la rapidissima ripresa economica dopo il vuoto del lockdown quasi mondiale ha prodotto una super richiesta, ed ecco che i prezzi che già salivano, hanno avuto una impennata.

 

Inoltre, i climatologi avevano previsto il rischio di ondate di gelo nell’emisfero nord, che è l’area più popolata e ricca, quindi, i fornitori si sono premuniti aumentando i prezzi al fine di contenere la domanda.

 

Ed ecco che il prezzo del gas naturale hanno visto l’aumento maggiore, con il costo di per i paesi europei e asiatici circa ormai quasi 15 volte superiore ad un anno fa.

 

I prezzi del gas naturale negli Stati Uniti sono solo quadruplicati rispetto ad ottobre 2020. Le tariffe mondiali del carbone sono ormai oltre sei, sette volte quelli di un anno fa. Mentre le centrali a carbone in Cina e India che sono i maggiori utilizzatori di questo fossile per fare energia elettrica, sono in grave carenza, con vari lunghi blackout che stanno determinando crisi nella produzione di materie prime che poi non giungono dalle nostre parti.

 

In Paesi piccoli e poveri del nostro Pianeta ci sono dei blackout programmati per ridurre i consumi di energia. In Italia l’energia non manca, ma rischiano di rimanere al buio molte famiglie e attività con l’arrivo delle bollette di questo semestre.

 

Inoltre, alla faccia dei vari protocolli sul clima, essendo impennato il costo del gas naturale, vari Paesi che si considerano virtuosi, per generare elettricità hanno convertito le centrali da gas a carbone

 

L’aumento dei prezzi dell’energia sta facendo aumentare le emissioni di CO2. Glasgow e accordi addio, quindi.

 

E allora?

 

I prezzi del gas e del carbone hanno comportato un aumento dei prezzi dell’elettricità. In Germania, i prezzi dell’elettricità sono balzati al livello più alto mai registrato, più di otto volte rispetto a un anno fa. In Spagna, dove la produzione di energia elettrica a gas svolge un ruolo più importante nella definizione dei prezzi dell’elettricità, l’aumento è stato ancora più elevato.

 

Inoltre, in Europa, complice su ampie aree condizioni meteo clementi, hanno comportato una riduzione della produzione eolica inferiore al previsto, favorendo quindi la richiesta di energia alternativa, e un rialzo dei prezzi.

 

Vista l’emergenza, vari Paesi hanno esentato temporaneamente alcune tasse su gas ed energia elettrica, ma c’è da considerare che siamo in crisi post pandemica di una pandemia non finita, e che molti Stati hanno elargito già grosse somme di danaro, e le casse iniziano a svuotarsi. Solo per dire, se in Italia fossero azzerate tle tasse su benzina e gasolio, costerebbe meno della metà al litro. Ma sarebbe folle solo ipotizzare che lo Sato possa rinunciare a tale incasso.

 

C’è necessità di intervenire, però sui costi delle bollette, in quanto quelle di gas ed energia elettrica, sono giunge al consumatore finale con aumenti considerevoli, che in molti casi non consentono il pagamento, e quindi si rischia di rimanere senza energia e riscaldamento. Molte piccole e medie attività chiuderanno di nuovo.

 

Molti Stati hanno sottovalutato la crisi energetica e nel frattempo, la Russia avanza pretese sull’Ucraina, ponendo comunque sotto stress l’Europa che riceve da est il gas naturale. Ma la priorità è come gestire le bollette che sono state emesse.

 

Ma i problemi non sono finiti qui, per ora esultiamo che le mascherine non sono obbligatorie che i problemi son finiti. Vedrete con i vostri occhi la crisi economica che avremo entro tempi strettissimi. Piuttosto, lo Stato ha elargito prestiti garantiti che entro pochi mesi dovranno essere pagati a rate. Le aziende vivranno uno stress mai vissuto in precedenza, e vedrete molte saracinesche abbassarsi perché non ci sono le capacità di intervenire con immediatezza.

Exit mobile version