Nelle regioni polari di Titano, la luna di Saturno, sono presenti delle strutture simili ai vulcani, che potrebbero dimostrare che in quelle zone sono attive, ancora oggi, eruzioni vulcaniche di tipo esplosivo.
Questa è la conclusione di una ricerca condotta da Charles Wood dal Planetary Science Institute e da Jani Radebaugh della Brigham Young University.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research Planets, e parla di come delle strutture simili a bastioni, a depressioni e a isole, non sarebbero altro che crateri vulcanici crollati durante o dopo un’eruzione.
Tali strutture si possono osservare in prossimità del Polo Nord e del Polo Sud.
“I laghi polari che esistono al Polo Nord di Titano si troverebbero proprio all’interno di caldere formatesi in seguito a collassi dopo eruzioni vulcaniche. L’apparente freschezza delle strutture, che si evince da forme poco erose, fa pensare che il vulcanismo sia relativamente recente, se non addirittura attuale” – spiega Charles Wood, co-autore dello studio.
Questa scoperta sarebbe la prova che all’interno di Titano c’è ancora calore, che si manifesta in superficie sotto forma di “crio-vulcani”, cioè di vulcani che si formano grazie alla fusione del ghiaccio d’acqua sottostante la crosta che esplode sulla superficie.
Il risultato finale sono delle strutture con forme che si possono osservare anche dalla Terra e da Marte, in corrispondenza di attività vulcaniche.
Titano è una luna piuttosto particolare, perché tra tutte quelle del sistema solare, è l’unica a possedere un’atmosfera con nubi dalle quali cadono piogge, che successivamente formano laghi e fiumi.
In tutto ciò troviamo il metano che, alle temperature registrate in prossimità di Saturno, può evaporare e diventare liquido,come l’acqua sulla Terra.