Inghilterra in rivolta: come Marx e Lenin alla caduta dell’Urss

Le rivolte di Minneapolis sono sbarcate in Europa, dove da giorni si manifesta anche in Italia. In Inghilterra, invece, giù i monumenti che onorano l’epoca schiavista.

Black Lives Matter, Credits iStockPhoto

Paragonata alla caduta dell’Urss, la rivolta inglese riporta alla memoria le immagini delle statue di Marx e Lenin abbattute nell’Est Europa alla caduta del comunismo.


Centinaia i monumenti legati all’epoca schiavista e coloniale in terra britannica, e sono finiti nel mirino dopo che, qualche giorno fa, a Bristol la folla ha rovesciato la statua del mercante di schiavi Edward Colston, gettandola in un canale.

Tutto è cominciato con la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un fermo da un poliziotto bianco con la tecnica del “chokehold”, ovvero un ginocchio dell’agente in servizio che preme sul collo del sospettato, che ha tenuto il ginocchio premuto su Floyd per ben 8 minuti e 46 secondi.

Hanno cominciato a manifestare ovunque, anche in Italia: tante le piazze dove i manifestanti si sono riuniti in una protesta pacifica, accompagnata dal distanziamento sociale in vigore a causa dell’ondata di pandemia da Coronavirus.

 

Adesso all’Inghilterra protestare non basta più, e sente la doverosa necessità di cambiare le cose: è passata, quindi, all’accusa del proprio passato imperiale e razzista, che tuttora permea società e istituzioni.

 

A Londra, il sindaco Sadiq Khan, ha nominato una commissione incaricata di rivedere tutte le statue e i nomi di strade della capitale macchiati dall’associazione col razzismo.

Ma una cittadina nell’Est di Londra ha preceduto il sindaco: infatti a Docklands, è già stata portata via la statua di un proprietario di schiavi dell’Ottocento, e sono 130 i comuni a guida laburista che hanno annunciato l’intenzione di rivedere i loro monumenti e accertarsi se siano appropriati o meno.

 

Tanti i personaggi a rischio, tra cui il pirata Sir Francis Drake e Cristoforo Colombo. 

Nei giorni scorsi però, è stata già sfregiata la statua di Churchill davanti a Westminster, dove i manifestanti hanno scritto “era un razzista”, mentre a Leeds ne ha fatto spese la Regina Vittoria, famosa per le sue conquiste (a discapito di intere popolazioni) in tutto il mondo.

Oxford invece condanna l’Oriel College, reo di ospitare una statua di Cecil Rhodes, il colonizzatore dell’Africa del Sud.

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