Uno studio del Trinity College, l’università di Dublino, sostiene che il lockdown ha abbassato le nostre difese immunitarie.
Non uscire ci ha permesso di non contrarre il virus, ma ci ha anche privato del sole, che ha un ruolo molto importante: infatti, i raggi Uvb aumentano la protezione della vitamina D nella pelle. Essa è in grado di rafforzare ossa e denti, ma è importante anche nel nostro apparato respiratorio.
“La vitamina D consente ai macrofagi nei nostri polmoni di produrre un peptide antimicrobico chiamato cathelicidin, che uccide virus e batteri. La stessa vitamina D modifica l’attività di altre cellule immunitarie, come le cellule B e T, che orchestrano le risposte a lungo termine: le persone con bassi livelli di vitamina D sono maggiormente a rischio di infezioni virali del tratto respiratorio, come l’influenza e il Covid-19”, avvertono gli studiosi.
Rose Kenny, gerontologa del Trinity College, specifica che in recentemente il cambiamento degli stili di vita in Europa, ha portato a situazioni inattese: tra le popolazioni dell’Ue, gli italiani e gli spagnoli sono i cittadini con i livelli più bassi di vitamina D, nonostante il clima mite e soleggiato.
Tra le cause, potrebbe esserci un’eccessiva abitudine a trascorrere la maggiorparte del tempo al chiuso e, probabilmente, un uso scorretto delle protezioni solari.
Secondo Kenny, esistono forti prove circostanziali che assocerebbero la vitamina D e le risposte immunitarie, che sappiamo implicate nella risposta al Covid.
“La vitamina D sembra ridurre i livelli di una sostanza che causa l’infiammazione, l’interleuchina-6, associata alle gravi difficoltà respiratorie osservate in questa malattia. La vitamina D modifica anche la disponibilità del recettore ACE2 nelle cellule polmonari che il virus SARS-CoV-2 utilizza per insediarsi. Quando la vitamina D altera questi recettori, può diventare più difficile per il virus far scattare l’infezione”, spiega la gerontologa.
Per contrastare, in una minima parte, il virus, dobbiamo passare dunque del tempo all’aria aperta. Vari studi suggeriscono, inoltre, che trascorrere qualche giorno in una foresta è molto utile per rimettere in moto gli anticorpi. “La riduzione dello stress che viene dalle attività all’aria aperta è un altro fattore che aiuta la risposta immunitaria”, spiega Neil Walsh, della John Moore University di Liverpool. “Se avete possibilità di fare esercizi in un parco, un bosco o in un altro spazio verde, vi sentirete meglio”.