Consiste in un adenovirus, il virus influenzale degli scimpanzé, svuotato dal suo patrimonio genetico – e dunque privo della sua capacità di infettare – e riempito della proteina Spike sintetizzata, ovvero prodotta chimicamente in laboratorio. La proteina Spike è indispensabile per il Covid-19, in quanto permette al virus di entrare nella cellula umana. Il vaccino ha la funzione di stimolare nell’organismo attaccato dal Sars-CoV-2 la produzione di anticorpi contro la proteina, prevenendo la malattia.
Gli studi sono cominciati a marzo in Inghilterra, dove si è verificato se il vaccino è sicuro e non ha effetti tossici. Si sono conclusi a maggio, su un migliaio di volontari. Non sono ancora stati pubblicati i dati preliminari, ma sono stati sottoposti al controllo di un Comitato indipendente, che si confronta con le agenzie regolatorie.
Iniziano quasi contemporaneamente fase due e fase tre, su decine di migliaia di volontari. Ora si attende la prova che il vaccino protegga dal coronavirus. A produrre le dosi in Italia, se ne occupa l’Irbm di Pomezia.
L’azienda produttrice è l’AstraZeneca, e prevede di poter essere pronta con le prime dosi a fine settembre. Per raggiungere l’obiettivo, si sta preparando a partire nelle varie sedi produttive, in modo da garantire un’equa distribuzione in tutto il mondo, sperando che quel periodo le agenzie regolatorie avranno dato il via libera dopo aver valutato positivamente i dati degli studi clinici che riguardano sicurezza e l’efficacia.
Nella sperimentazione l’Italia non è coinvolta, ma lo sono Brasile e USA.
Verrà inizialmente testato su diecimila volontari inglesi e, dato il declino dell’epidemia in Europa, si è pensato di allargare il bacino nei Paesi più colpiti: Brasile, Stati Uniti, Russia e Africa.
In Italia la campagna di vaccinazione, organizzata dal Ministero della Salute, sarà gratuita.
Come accade per il vaccino antinfluenzale, viene offerto inizialmente alle categorie a rischio (over 65 e malati cronici). Anziani e pazienti con patologie, dunque, avranno la priorità.
L’Italia, a riguardo, ha raggiunto un accordo nell’ambito del programma Inclusive Vaccines Alliance europea, per una fornitura di questo vaccino, con 400 milioni di dosi circa, e la distribuzione partirà da fine 2020. Con lei, anche Germania, Francia e Paesi Bassi.