Coronavirus, nelle spiagge distanza di sicurezza anche in acqua e mascherina

L’Istituto superiore di sanità ha rilasciato un vademecum per i gestori dei lidi e per i cittadini.

Si potrà accedere alle spiagge solo su prenotazione, si finirà sul registro delle presenze per 14 giorni, non si potrà accedere alla spiaggia con la temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, niente feste e niente aperitivi sul bagnasciuga: l’estate italiana è stata ridimensionata accuratamente.

In spiaggia col distanziamento sociale, Credits iStockPhoto

L’Istituto superiore di sanità ha messo queste clausole nel “Rapporto delle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”, concordato con il Gruppo di Lavoro Ambiente-Rifiuti Covid-19, in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Inail, il Coordinamento di Prevenzione della Conferenza Stato Regioni, gli esperti delle Arpa e tante altre istituzioni.

 

Si tratta di indicazioni di tipo tecnico e di tipo igienico/comportamentale. Delle linee guida da seguire in stabilimenti e in spiagge libere.

Il rischio contagio in acqua è molto basso, tant’è che non desta preoccupazione, ma la distanza interpersonale tra i non conviventi, resta e, laddove non è possibile, resta l’obbligo di indossare la mascherina.

 

L’Iss raccomanda ai gestori degli stabilimenti balneari, di evitare l’uso promiscuo di qualsiasi attrezzatura, di dotare i bagnanti di disinfettanti per l’igiene delle mani e, se possibile, far accedere i bagnanti alle spiagge solo su prenotazione e per fasce orarie, in modo da prevenire eventuali assembramenti. E’ opportuno registrare gli utenti per 14 giorni, utile per il rintracciamento delle persone in caso di contagio.

Proibita nelle spiagge qualsiasi forma di aggregazione che possa creare assembramenti, come attività di ballo, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet. Da evitare anche gli eventi musicali, ad eccezione per quelli di ascolto con postazioni sedute.

 

Silvio Busaferro, presidente dell’Iss, ha risposto a delle domande della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, invitando le persone a non esagerare con le disinfezioni eccessive, spiegando che possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo, poiché i disinfettanti arrivano negli scarichi ed entra in un ciclo.

Ha chiarito, inoltre, che le mascherine chirurgiche hanno una vita molto breve: “Possono essere utilizzate anche per un uso prolungato da 2 a 6 ore, ma non ci sono evidenze che ne garantiscano il riutilizzo in sicurezza”.

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