Elon Musk ritorna a parlare della sua ultima società, la Neuralink, che pare essere prossima alla sperimentazione su un essere umano la connessione tra cervello e computer, messa a punto dai suoi ricercatori.
Durante una recente intervista radiofonica, il Re di Silicon Valley ha affermato che il primo trial clinico partirà entro un anno.
Ma come funziona questa innovazione? E a cosa serve?
L’idea alla base della società di Musk, è quella di realizzare un’interfaccia per collegare cervello umano e computer. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sostituire con l’informatica le aree del cervello danneggiate da incidenti o malattie neurodegenerative, e dunque restituire ai pazienti le funzionalità precedentemente compromesse.
Ad esempio, un malato di Alzheimer potrebbe vedersi restituire i ricordi e la memoria, mentre una vittima di un trauma spinale potrebbe tornare a controllare le gambe o le braccia.
Dal punto di vista clinico, spiega Musk, l’interfaccia verrebbe applicata nel paziente rimuovendo un pezzetto di scatola cranica del diametro di un paio di centimetri.
La Neuralink è ancora agli inizi, e se mai si avranno dei risultati, si vedranno tra qualche anno.
Saremo dei cyborg, dunque? L’imprenditore risponde “Lo siamo già, almeno in parte. La nostra vita dipende da smartphone, tablet e PC: quando vi si rompe il cellulare, non avete la sensazione che vi manchi una parte del corpo?”.
Una riflessione piuttosto mirata e che, col passare degli anni, è diventata sempre più vera.