Carne sintetica: più dannosa degli allevamenti tradizionali

La CO2, utilizzata per i laboratori alimentari, resta nell’atmosfera per millenni.

La carne sintetica, coltivata “in provetta”, è vista come la soluzione agli allevamenti intensivi. Ma in realtà produrre carne sintetica causa più danni di un allevamento tradizionale.

Carne sintetica in provetta, Credits iStockPhoto

Uno studio britannico considera il diverso comportamento, in atmosfera, di metano e anidride carbonica, ovvero i gas serra più comunemente associati alla produzione di carne.

L’allevamento di animali da macello è responsabile del 15% del totale di tutte le emissioni di gas a effetto serra di origine antropica, e specialmente quello bovino è associato ad una consistente produzione di metano e monossido di azoto, derivanti dal letame e dal processo digestivo degli animali. Inoltre, anche la conversione di terre agricole al pascolo o alla produzione intensiva di mangime animale e l’acqua dissipata nel processo produttivo, pesano enormemente sull’ambiente.

 

La rivoluzione della carne sintetica. Essa si ottiene raccogliendo le cellule staminali da tessuti animali e lasciando che si differenzino in fibre, ricavando poi una quantità sufficiente di tessuto muscolare che possa essere unita, aromatizzata e venduta come carne.

Il processo è molto laborioso e molto costoso per essere condotto su larga scala. Tuttavia, avrebbe il vantaggio di produrre meno emissioni di metano.

 

I ricercatori della Oxford Martin School hanno analizzato le implicazioni climatiche a lungo termine dei due processi produttivi, con una differenza rispetto ai precedenti studi, ovvero non hanno convertito le emissioni di gas serra in tonnellate di CO2 equivalente.

 

A parità di tonnellate emesse, il metano ha un impatto sul clima molto più elevato dell’anidride carbonica, ma c’è una differenza molto importante: il metano resta in atmosfera per circa 12 anni, mentre la CO2 permane per millenni, accumulandosi.

 

L’influenza del metano non è cumulativa, dunque. In alcune circostanze, quindi, la produzione di carne sintetica, associata a quasi ed esclusivamente a emissioni di CO2, potrebbe risultare molto più pesante in termini climatici.

 

A parte le emissioni, però, la carne artificiale ridurrebbe radicalmente le macellazioni animali e il consumo di suolo, contenendo l’emorragia di acqua. Ma se il mercato si allargasse, ci sarebbero dei problemi di inquinamento del suolo, per via delle grosse quantità di sostanze chimiche, ormoni e dei fattori di crescita utilizzati per coltivare le cellule iniziali.

Exit mobile version