Il 1 giugno è iniziata l’estate meteorologica, e termina il 31 agosto. L’estate astronomica, invece, scatta alle 23:43 di questa sera, sabato 20 giugno 2020: 18 ore prima rispetto al 2019.
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E’ il giorno del solstizio d’estate, ovvero la giornata più lunga dell’anno in termini di ore di luce. Il crepuscolo, ossia l’intervallo di tempo in cui la luce del Sole è ancora indirettamente invisibile in atmosfera, è andato via via prolungandosi nei mesi scorsi, e adesso comincerà a ridursi fino a culminare nel solstizio d’inverno, ovvero lunedì 21 dicembre alle 14:30.
Ma come funziona? Dopo l’equinozio di primavera, il dì – ovvero la parte del giorno in cui c’è luce – continua ad allungarsi ogni giorno fino al solstizio d’estate. Dopo quella data, le ore di luce cominciano a diminuire, tornando infine pari a quelle di buio, in concomitanza con l’equinozio d’autunno.
Nell’emisfero boreale, cioè il nostro, estate e inverno astronomici iniziano nei giorni di solstizio, in cui le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo, all’opposto di ciò che invece avviene nell’emisfero australe.
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La data non è mai fissa. Il momento del solstizio ritarda di circa 6 ore l’anno, per via del fenomeno della precessione degli equinozi, ovvero lo spostamento dell’asse attorno al quale la Terra compie la rotazione giornaliera, e torna artificiosamente al punto di partenza ogni 4 anni, quando arriva appunto l’anno bisestile, che risistema le cose – come il 2020.
E’ un artificio inventato per evitare il progressivo scostamento tra il calendario e le stagioni.
Ma conosciamo esattamente il significato di questo solstizio. Il termine viene dal latino – sol (Sole) e sistere (fermarsi). Dal punto di vista astronomico, indica il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo apparente cammino, il punto di declinazione, cioè l’altezza, massima o minima (massima d’estate, minima d’inverno).
Il Sole culmina allo zenit, il punto più alto rispetto all’orizzonte del suo percorso annuale.
In specifico, il giorno del solstizio d’estate, in tutti i luoghi che si trovano a 23°27’ di latitudine nord, i raggi del Sole a mezzogiorno cadono a perpendicolo.
Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre, ovvero la stessa ragione per cui abbiamo le stagioni.