E’ da giorni che le acque a Minneapolis sono molto agitate. Per tutta la settimana ci sono state delle rivolte, spesso molto pesanti, in seguito all’omicidio di George Floyd, l’afroamericano ucciso davanti a tutti da un poliziotto bianco.
Tanti gli arresti e tanto caos: Trump invia la Guardia Nazionale in Minnesota per occuparsi della situazione e avverte che “al primo saccheggio partiranno gli spari”, dichiarando “guerra” contro tutti i protestanti.
Il caso di ieri è più particolare, ma soprattutto è molto grave. Omar Jimenez, giornalista della Cnn, si trovava a Minneapolis con la sua troupe per raccontare le violenze che avvenivano in città.
Ad un certo punto, però, arrivano due poliziotti che lo mettono in manette.
Il motivo? Non si sa, ma un’idea ce la possiamo fare. La Cnn, commenta l’accaduto come una violazione del primo emendamento, e su Twitter esprime: “Un nostro report afroamericano è stato arrestato mentre stava coprendo le proteste a Minneapolis. Avevamo sul campo anche un reporter bianco, e non è stato arrestato”.
Omar pare sia stato arrestato, per l’appunto, poco dopo essersi identificato come reporter. Niente di tutto ciò, tra il mestiere e il colore della sua pelle, sono una motivazione valida per un arresto.
Qui sotto il video dalla CNN:
L’ennesimo scempio in America, di abusi da parte delle forze dell’ordine e tante spinte morali dettate dal razzismo, che costringono popolazioni intere a vivere nel terrore perché, nemmeno chi ha il dovere di proteggere i cittadini, li proteggerà mai, perché loro sono neri, e non bianchi.