Coronavirus, un giorno alla fase due: recap dei via libera

E’ finita la quarantena? Possiamo uscire liberamente? Serve l’autocertificazione? Tutte le risposte in questo articolo.

Finalmente il tanto atteso 4 maggio è alle porte, ma esattamente cosa siamo liberi di fare?

Salutarsi ai tempi del Covid-19, Credits iStockPhoto

Per i motivi più ovvi, il Governo ha attuato un piano di lockdown in tutto il Paese, che ha permesso di contrastare una primissima fase del virus, riuscendo a diminuire la curva dei contagi. Ma la strada da fare è ancora molto lunga, e le restrizioni verranno tolte con molta cautela.

 

Ma facciamo chiarezza: dal 4 maggio, finisce la quarantena? No. Siamo ancora in quarantena, utilizzeremo ancora l’autocertificazione e potremo spostarci per: comprovate esigenze lavorative, emergenze sanitarie, emergenze di prima necessità (es. fare la spesa). A questo ultimo punto, è stata aggiunta una motivazione in più: visite mirate ai congiunti.

E per congiunti, chi si intende? Semplice: i congiunti sono coloro che hanno con noi un legame di sangue.

A seguire le polemiche, che sottolineavano la poca chiarezza del Premier Conte, Palazzo Chigi ha successivamente spiegato meglio cosa intendevano realmente.

 

Infatti, si potranno visitare parenti, ma non solo, anche i cosiddetti “affetti stabili”, cioè i propri coniugi e, finalmente, i fidanzati potranno rivedersi in quanto si estende anche a chi ha una relazione stabile. Certo, facilmente aggirabile, ma il Premier cerca di accontentarci tutti poco a poco. Il tutto, ovviamente con distanziamento sociale, guanti e mascherina indossati, e l’incontro dovrà avvenire con un massimo di due persone.

Inoltre, non è assolutamente obbligatorio specificare il nome della persona che si va a visitare, per questioni di privacy.

 

E l’attività fisica? Il Governo spiega “Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare a lavoro, per motivi di salute, per necessità e per svolgere attività fisica o motoria all’aperto. Le passeggiate sono concesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato ad uno dei motivi indicati, ovvero per spostarsi per fare la spesa, acquistare giornali, o acquistare comunque beni necessari per la vita quotidiana. Tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, dunque all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro fra le persone. Consentito l’uso della bicicletta per recarsi al posto di lavoro o ai negozi che proseguono l’attività di vendita, ed inoltre per svolgere attività motoria all’aperto”.

 

Via al takeaway: dal quattro maggio tutte le attività di ristoro (ristoranti, bar, pasticcerie etc) avranno la possibilità di ricevere nel locale la clientela per il ritiro della merce ordinata.

Si manterrà il distanziamento sociale e si avrà l’obbligo di utilizzare guanti e mascherine. Vivamente consigliate le ordinazioni online o telefoniche. Non è consentita alla clientela la consumazione del prodotto all’interno del locale e l’utilizzo dei bagni. Obbligatori i corsi sulla sicurezza del lavoro per i dipendenti.

 

Funzioni religiose: i vescovi frenano l’avvio delle messe. Per quanto in Sardegna il governatore Solinas abbia già dato l’ok per le messe dal 4 maggio, i vescovi locali frenano e preferiscono aspettare le indicazioni della Conferenza episcopale italiana.

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