Confrontando la Svezia con i suoi Paesi nordici vicini, si può notare come i suoi dati siano i peggiori. Difatti, questo è l’unico Paese che supera di gran lunga i 10.000 casi totali, ma soprattutto ad oggi si ritrova con 3.040 morti, contro, per esempio, i 220 morti della Norvegia.
C’è da dire anche che i casi potrebbero essere molto più alti, in quanto la Svezia è il paese che ha effettuato meno tamponi di tutti.
In tutto questo, l’epidemiologo a capo dell’agenzia di sanità pubblica svedese, Anders Tegnell, ha dichiarato che questo elevato bilancio delle vittime è una sorpresa per loro, poiché non avevano calcolato un così alto numero di morti.
Si dicono prevalentemente stupiti per i decessi nelle case di cura, dove appunto loro vietarono le visite dei parenti per evitare l’espansione del virus.
“È molto difficile tenere la malattia lontano da lì. Anche se stiamo facendo del nostro meglio, Ovviamente non è abbastanza. Pensavamo che le nostre case per anziani sarebbero riuscite ad evitare i contagi”.
Ma non è finita qui per la Svezia, poiché oltre l’altissimo numero di contagi, ma soprattutto di morti, anche le imprese stanno venendo un piccolo picco.
Infatti, molte persone avrebbero deciso comunque di restare a casa nonostante non sia previsto un lockdown nel Paese.
L’indice azionario principale svedese a fine aprile segnava il -19%, contro Norvegia e Danimarca che rispettivamente segnavano -9% e -6%.
Questa strategia, dunque, finora pare non abbia risparmiato la salute e nemmeno le imprese.
In Svezia il tasso di mortalità è aumentato al punto di arrivare a 291 vittime ogni milione di persone, contro gli 87 della Danimarca, i 45 dell Finlandia e i 38 della Norvegia.
Questi ultimi tre hanno utilizzato il lockdown: Danimarca e Norvegia ora allentano i blocchi su scuole e negozi, la Finlandia invece estende le restrizioni fino al 13 maggio.
Ma il ministro della salute svedese dichiara che ciò che cercano loro non è l’immunità di gregge: “Non esiste una strategia per arrivare all’immunità di gregge. – afferma Hallengren – La Svezia condivide gli stessi obiettivi di tutti gli altri Paesi: salvare vite umane e proteggere la salute pubblica”.
Jan Albert, professore presso il Dipartimento di Microbiologia tumore e biologia cellulare al Karolinska Institutet, ha detto alla CNN “E’ chiaro che la Svezia ha avuto più morti rispetto a molti altri Paesi europei, ma i blocchi più rigidi servono solo ad appiattire la curva, e appiattire la curva non significa che i casi scompaiano, solo solo spostati nel tempo. Fintanto che il sistema sanitario sarà in grado di far fronte e dare una buona assistenza a coloro che necessitano di cure, non è detto che avere molti casi in un secondo momento sia meglio”.