Il covid-19 è tra noi da gennaio ormai, gli studi in questi mesi sono stati davvero tanti e ce ne saranno ancora tanti altri in futuro.
Uno di questi studi lo seguono il Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, che tengono sotto controllo la salute mondiale, controllando i centinaia di studi che vengono pubblicati oggi in letteratura.
l Cdc hanno individuato sei nuovi sintomi da contagio da prendere in considerazione: brividi, tremore persistente insieme ai brividi, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola e perdita del gusto dell’olfatto. Raccomandano, dunque, di prendere in considerazione anche questi segnali nel tracciare le infezioni da Covid-19.
L’OMS però non è d’accordo con queste regole, e ribadisce che i sintomi principali sono febbre, tosse secca e mancanza di respiro, che ci devono allarmare.
Un altro suggerimento arriva dalla dermatologia. Il British Journal of Dermatology informa che il coronavirus colpisce anche la pelle.
Difatti, cinque nuove manifestazioni cutanee sarebbero da prendere in considerazione.
La prima interessa mani e piedi, e si presenta sotto forma di geloni, i più classici che normalmente si manifestano dopo un’eccessiva esposizione al freddo. Un’ipotesi di questo avvenimento è che, alla base di questi disturbi, ci siano danni provocati dal Covid-19 su vasi sanguigni, anche piccoli, che interferiscono sulla circolazione del sangue.
C’è inoltre la comparsa di vescicole sulla pelle, lesioni pruriginose, di eruzioni maculo-papulari e di necrosi, ovvero la morte delle cellule della pelle, provocate dal danno ai vasi sanguigni che ha compromesso l’arrivo del sangue in quelle zone.
Con questi studi, si sta pian piano conoscendo qualcosa in più sul virus. Il clinico Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, afferma che il coronavirus è un virus camaleontico. “Colpisce molti organi”, dice Bassetti, “ Innanzitutto il polmone, ma anche rene, cuore e articolazioni, ma anche la pelle, nonostante non sia tra le manifestazioni più frequenti. Il virus dell’influenza causa gli stessi danni: al cervello (encefaliti), al cuore (miocarditi), al fegato (epatiti) e al rene”.