Coronavirus, riaperture scaglionate dal 18 maggio: cosa si può fare

Al via parrucchieri, settore ristorazione, cinema e teatri. Non servirà più l’autocertificazione.

Da domani verranno allentate ulteriormente le misure restrittive prese per l’emergenza coronavirus.

Potremo andare al parco, dal parrucchiere, dall’estetista, partecipare alle funzioni religiose e andare nelle seconde case. Saremo liberi di spostarci in tutta la regione di residenza senza autocertificazione, ma mantenendo le misure di sicurezza quali almeno un metro di distanza, indossare la mascherina nei luoghi chiusi o affollati e farsi misurare la febbre ogni volta che sarà richiesto.

Mascherine, illustrazione. Credits iStockPhoto


Ancora non si potrà andare liberamente fuori regione, ma lo si potrà fare solo per motivi di lavoro, salute, necessità e urgenza. Non si potrà andare fuori regione per visitare un congiunto, a meno che non ci sia un grave motivo da giustificare con l’autocertificazione. Resta la sanzione da 400 a 3.000 euro per chi non rispetta le regole.

 

Sì alle seconde case, ma solo nella regione di residenza. Parrucchieri e centri estetici potranno riaprire 7 giorni su 7, si andrà solo per appuntamento e tra i clienti si dovrà rispettare la distanza di almeno un metro. I locali dovranno essere sanificati e dovranno essere presenti i dispenser per il disinfettante per le mani. Il personale dovrà indossare guanti e mascherina. Prima del trattamento dal parrucchiere, è obbligatorio il lavaggio dei capelli.
Per l’estetica, sconsigliato il trattamento con aerosol.

 

Ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie: apriranno e dovranno garantire il distanziamento sociale tra i clienti di almeno un metro. Inoltre, i gestori non dovranno pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, una decisione per favorire la sistemazione dei tavoli all’aperto. I clienti dovranno indossare la mascherina solamente quando non sono al tavolo, e non potrà esserci un numero di clienti superiore a quello dei posti a sedere anche all’interno dei bar.

 

Riprendono anche le funzioni religiose, dove l’ingresso dovrà essere scaglionato per evitare il sovraffollamento. Obbligatorie le mascherine e strettamente consigliati i guanti monouso. Dispenser con gel igienizzante all’entrata, distribuzione della comunione con guanti monouso o pinzette e acquasantiere vuote. Possibile la prenotazione del posto online.

 

Riaprono i musei, con ingressi contingentati ed è sempre preferibile la prenotazione online. Distanziamento di un metro e mezzo per visitatore e a intervalli regolari ci sarà un messaggio registrato che ricorda le misure da rispettare. Vietate le audioguide e gli schermi touch per la descrizione delle opere esposte.

 

Sì agli incontri, ma non all’aperto. Possiamo rivedere anche gli amici, ma resta il divieto di assembramento nei luoghi pubblici e all’aperto. All’interno delle case, però, non c’è limitazione al numero di persone da ospitare. La responsabilità ricade dunque sul cittadino stesso, che ha comunque il dovere di prendere precauzioni se entra in contatto con persone a rischio.

 

Ingressi scaglionati anche nei negozi, come in supermercati e farmacie. Dispenser all’ingresso e vicino alle casse, e si privilegia comunque il pagamento elettronico. Chi misura i vestiti dovrà utilizzare i guanti. Il personale deve indossare la mascherina, così i clienti. Si potranno chiedere orari prolungati di apertura per evitare il sovraffollamento. Gli esercizi commerciali più grandi possono richiedere la misurazione della febbre all’ingresso, vietando l’accesso a chi ha una temperatura superiore ai 37,5°C.

 

Dal 25 maggio riaprono le palestre e le piscine. Sanificazione dopo ogni cliente e due metri tra atleti e personal trainer. Niente utilizzo delle docce.

 

Dal 15 giugno riaprono cinema e teatri, con ingressi scaglionati e posti preassegnati con prenotazione online e pagamento elettronico. 

Dal 3 giugno via ai viaggi all’estero  nei Paesi che accettano l’ingresso degli italiani e seguendo le regole degli Stati ospitanti.

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