Coronavirus, mascherine, truffa: “Non erano certificate”

Nove milioni di mascherine bloccate in attesa di controlli dall’Istituto superiore di sanità.

Il 4 maggio, all’avvio della fase due, Federfarma Servizi e Adf (associazione distributori farmaceutici), avrebbero dovuto consegnare 12 milioni di mascherine alle farmacie italiane, da vendere al prezzo statale di 50 centesimi più Iva.

Questo però non è successo, e le farmacie hanno potuto contare solo su quelle presenti in magazzino.

Mascherine chirurgiche, Credits iStockPhoto

I dodici milioni di mascherine sono arrivati, sì, ma non sono state consegnate. Perché? Perché circa nove milioni, sono risultati non vendibili a causa dell’assenza del marchio Ce.

Forniture dunque irregolari, che con quel marchio si certificherebbe, per esempio, il superamento dei controlli di filtraggio (superiore al 95%) o di respirabilità (40-60%).

 

Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, precisa che ha preferito consegnare tutte le mascherine in attesa di verifica di idoneità alla vendita. “Le mascherine sono state acquistate dai nostri soliti fornitori. Abbiamo imparato nel tempo di quali soggetti fidarci, qualcuno era effettivamente improvvisato”, aggiunge Mirone. “Sulle carte c’è scritto ‘mascherine chirurgiche e assimilabili: credevamo che parte delle  nostre mascherine fosse fra le assimilabili, ma invece non è così”.

 

Il commissario Arcuri non è per niente felice di questa situazione: “E’ stata una incomprensione e poi ci siamo chiariti e ci siamo resi disponibili molto volentieri”, e alla domanda “sicuro sia stato ‘molto volentieri’?”, risponde: “Probabilmente quelle due parole lì sono esagerate. Del resto, fare volentieri un’operazione del genere per due centesimi a mascherina è difficile. Sa che fatica trovare i fornitori? Francia e Spagna hanno calmierato il prezzo, ma è a 96 centesimi. E’ chiaro che un fornitore preferisce vendere a loro piuttosto che a noi”.

 

Alessandro Morra, presidente dell’altra società distributrice, chiude definendolo un “difetto di comunicazione. Una incomprensione venuta dalla fretta e dal fatto che il mercato delle mascherine per noi è nuovo, non ci è molto noto, e qualche produzione e fornitura fraudolenta da parte cinese c’è stata”.

E si riparte dunque, dal nuovo accordo firmato con Federfarma Servizi e Adf, che prevede subito la distribuzione di tre milioni di mascherine seguiti da altri due milioni a distanza di qualche giorno, per arrivare ai 10 milioni alla settimana, che, da lì in poi, diventerebbe cifra fissa.


Prezzo di acquisto dai distributori: 38 centesimi; prezzo di vendita alle farmacie: 40 centesimi; vendita al dettaglio: 50 centesimi più Iva al 22%, dunque in finale 61 centesimi.

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