Boris Johnson, il Premier britannico che ha vissuto sulla sua pelle il Covid-19 rischiando di rimetterci, ha fatto qualche considerazione sul suo vissuto e spiega come i suoi chili di troppo abbiano inciso nelle sue complicazioni durante la malattia.
Un metro e 75 per 110 chili: questi i dati al momento del suo ricovero in ospedale, con un indice di massa corporea di 36, e si è obesi già a 30.
Il suo poderoso girovita è la ragione principale che lo ha fatto finire in terapia, in quanto l’obesità è la seconda causa, dopo l’età, di gravi complicazioni per il Coronavirus, connesso a diabete e altri problemi cardiaci.
Ma questo non riguarda solo Boris, poiché in Gran Bretagna il 30% della popolazione adulta è obesa, e questo potrebbe essere una delle spiegazioni dell’alto indice di mortalità da Covid nel loro Paese.
Così il Premier ha deciso di affrontare la questione di petto e ha annunciato un approccio molto più “interventista” contro i problemi di obesità.
Per lui è un’inversione di marcia, in quanto si è sempre schierato contro lo “Stato baby-sitter” che interviene nella vita dei cittadini.
In passato ha appoggiato le mamme che preparavano dolci ipercalorici ai propri figli, ignorando le raccomandazioni scolastiche sul mangiar sano; contrario ai seggiolini per bambini in auto, visti come una inutile costrizione alla libertà dei piccoli, e promise inoltre di abolire la sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate, che a suo dire finisce per colpire specialmente i poveri.
Ma ora si è convertito “Ho radicalmente cambiato idea su questo – rilascia il Times – Per voi stecchini è tutto a posto”. Pare dunque che si stia preoccupando per chi soffre di obesità, come lui.
Boris punta al momento sulla persuasione dei cittadini, più che ai divieti, e pensa che sia arrivato il momento di metterli sulle due ruote. Tutti in bicicletta, dunque: il governo sta spendendo due miliardi in programmi per incoraggiare la gente a pedalare al lavoro e pare che il Premier sia ora ossessionato dalla promozione delle biciclette.
Ma le bici non bastano, dunque così ha esteso la sugar tax, con una campagna di sensibilizzazione verso i medici di base perché affrontino con più decisione il problema dell’obesità nei loro pazienti.
Ci vorrà molto tempo prima che un vaccino contro il Covid-19 sia pronto, il Premier punta dunque alla prevenzione. Farebbero bene a seguire l’esempio anche Donald Trump e il presidente nordcoreano Kim, anch’essi nel club dei “debordanti”.