Rischio cattiva 2° ondata di Covid-19 secondo scienziati americani e inglesi

Mentre ci aspettiamo di uscire dalla stressa del lockdown, non va abbassata la guardia

Mentre in molte aree del Pianeta, gli attuali focolai di Covid-19 appaiono prossimo al picco massimo, ed in alcuni Stati si provvede ad una graduale attenuazione del lockdown, i funzionari sanitari degli Stati Uniti d’America sono piuttosto pessimisti sul futuro, e avvisano che una seconda ondata epidemica si potrebbe avere il prossimo Inverno.

 

L’auspicio è disporre prima di allora un vaccino per tutta la popolazione mondiale, o buona parte di essa, ma non è detto che sarà così.

 

Gli esperti americano prospettano il rischio che la seconda ondata possa essere più devastante della prima.

Credit IstockPhoto.

Robert Redfield, direttore dei centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), ha rilasciato un’intervista al Washington Post, dove avvisa che gli Stati Uniti potrebbero affrontare una seconda ondata di Covid-19 nel corso dell’anno, che potrebbe essere ancora più catastrofica dell’ondata attuale, in quanto si sommerà con l’inizio della stagione influenzale stagionale.

 

 

Robert Redfield in un’intervista, sempre al Washington Post dice: “c’è la possibilità che l’aggressività del virus il prossimo inverno sarà effettivamente ancora maggiore di quello che è in atto”

 

“Avremo l’epidemia di influenza e l’epidemia di Coronavirus allo stesso tempo”, e questo aumenterà la necessità di assistenza sanitaria.

 

Ogni anno, in genere in autunno e in inverno, la stagione influenzale annuale mette sotto pressione i sistemi sanitari, ciò perché la percentuale della popolazione che si vaccina è molto bassa.

 

Negli Stati Uniti, ove l’assistenza sanitaria è molto differente da quella italiana per fare dei raffronti, la stagione influenzale 2018-2019 ha visto circa 490.600 ricoveri e 34.200 morti per influenza. 

 

Come è stato osservato in tutto il Mondo, la pandemia di Covid-19 mette a dura prova la disponibilità di posti letto ospedalieri, di terapie intensive, attrezzature mediche, operatori sanitari, ciò anche laddove c’è una sanità di eccellenza.

 

Quest’anno, la fase peggiore della stagione influenzale era verso il termine quando l’ondata di infezioni da Covid-19 ha aggredito in massa buona parte del Mondo.

 

In Italia si è stati meno fortunati, specie al Nord ed in particolare la Lombardia, dove i primi casi di Covid-19 ci sono stati durante la fase cruciale dell’influenza invernale. Da questo potrebbe derivare la situazione di estrema complessità che si è avuta in regione.

 

Il professore Redfield sostiene che se la pandemia di Covid-19 dovesse ripresentarsi con un picco durante i prossimi mesi invernali, contemporaneamente alla stagione influenzale, creerebbe una condizione molto difficile in termini di capacità di tenuta dei sistemi sanitari.

 

Redfield dice che non si può sapere quanto possa essere grave il prossimo scoppio di infezioni, né quando potrebbe raggiungere il picco, ma molti scienziati si sono preoccupati  dell’idea di una “seconda ondata” da qualche tempo. 

 

Del medesimo avviso è Francois Balloux, professore di Biologia dei sistemi computazionali e direttore dell’UCL Genetics Institute all’University College di Londra, dove ha commentato a Marzo 2020, che qualcosa di simile avvenne nel 1918/1919.

 

La pandemia di influenza spagnola del 1918 deve essere un importante promemoria, e dobbiamo essere consapevoli del rischio di una seconda ondata. 

 

La spagnola, secondo stime, si ritiene che abbia ucciso oltre 50 milioni di persone, ma con alcune stime che arrivano a 100 milioni. La prima ondata assomigliava a un’epidemia di influenza abbastanza tipica, ma la seconda ondata arrivò verso la fine dell’estate, ed il tasso di mortalità salì all’inverosimile.

 

I confronti di Covid-19 con altri focolai di malattie dovrebbero essere trattati con cautela, ma sarebbe anche sciocco ignorare gli avvertimenti della storia.  Allo stesso tempo, specie di questi tempi non serve fare allarmismo.

 

La Pandemia di Covid-19 è un grosso problema, questo giustifica la messa in campo di decine e decine di centri di ricerca per la definizione di un vaccino. Così anche il lockdown tanto criticato che sta ponendo al collasso l’economia mondiale, ma anche la pazienza dei cittadini.

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