E’ stato realizzato un sondaggio da Villa Marago (centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare) e dalla School of Management del Politecnico di Milano, evidenziando un rapporto molto complesso tra cibo e salute mentale in quarantena.
Il sondaggio in questione prende in esame un campione di 3800 persone, dove gli esperti hanno lavorato per estrarre dal campione una quota statisticamente rappresentativa della popolazione italiana in termini di età, sesso, distribuzione geografica, titolo di studio e situazione economica.
Sono state successivamente creare tre aree di riferimento con un impatto alto, medio o basso: per la Lombardia ed il Veneto alto, Emilia Romagna e Piemonte medio, il resto dell’Italia basso.
Prodotti freschi sulla tavola degli italiani. Dal sondaggio risulta che carne, pesce, uova, frutta e verdura vengono acquistati da un italiano su due. Niente cibo spazzatura e niente alcolici, la bevanda più acquistata è l’acqua. Un italiano su quattro acquista bibite zuccherate.
Ma l’acquisto di prodotti freschi non ci porta per forza ad un’alimentazione sana. Infatti, il 40% degli italiani dice di essere ingrassato.
Il peggio arriva per le donne tra i 30 e 50 anni: “Vi è una correlazione chiara in tutta Italia tra preoccupazione economica e variazione di peso. Inoltre, più della metà di coloro che hanno aumentato l’introito calorico, lo hanno fatto per gioia, noia e nervosismo”, spiegano i ricercatori.
Aumenta il consumo di sostanze naturali, fitofarmaci, ansiolitici e antidepressivi per un buon 30% degli italiani.
Una situazione da non sottovalutare, con cui dovremo fare i conti in futuro.