Nel Mondo Democrazia ridotta ai tempi di Covid-19

In nome della salute pubblica, la democrazia traballa ovunque.

In tempi di Pandemia Covid-19 abbiamo rinunciato, in nome della salute pubblica, alla nostra libertà di uscire, di spostarci, di fare una normale e tranquilla passeggiata. Gli scienziati hanno sentenziato che il “stare tutti a casa” sarebbe stato un protocollo indispensabile per abbattere i contagi, e probabilmente ha funzionato egregiamente, ma il virus c’è ancora.

 

Un protocollo che era stato sperimentato con metodo assai ben più restrittivo che nei Paesi occidentali, in Cina, ma che nelle nostra lande appariva impossibile avviare.

Ricordo agli albori della situazione di emergenza, quando ad una intervista al presidente della regione Lombardia da parte della attenta giornalista Lucia Annunziata, gli chiese: “Lei vede uno scenario come Whan per Milano?”

Lui diede una sorta di non risposta, poi disse no,  ma che alimentò la stampa nazionale che a gran carriera in quel pomeriggio di domenica, annunciava che Milano sarebbe presto stata blindata. Cosa che non è avvenuta come a Whan in Cina.

 

La democrazia, ma spesso ce ne lamentiamo. Sicuramente dopo questa esperienza molti aspetti cambieranno. Già alcuni giuristi indicano come incostituzionali alcune decisioni adottate dal Primo Ministro italiano Conte, ma per fortuna siamo comunque in democrazia, e abbiamo compreso quasi tutti che gli obblighi che sono stati imposti hanno come finalità la salute pubblica.

 

Ma ci sarà la riapertura, e qui lo Stato, nonostante le risorse disponibili, abbasserà la guarda, e saremo noi cittadini ad avere il buon senso nella prosecuzione della vita, il più possibilmente compatibile in convivenza con il Covid19.

 

Avremo di nuovo la democrazia con la libertà di uscire di casa, seppur con altre limitazioni che accettiamo, ma che fanno parte di quella libertà che da sempre abbiamo goduto. Avreste mai immaginato di avere dei limiti imposti per legge di spostarvi da un comune all’altro, persino di uscire da casa per futili motivi? Noi no.

 

Quella che abbiamo perso è una parte della democrazia in un Paese democratico, e così è avvenuto in numerosi Paesi del Mondo. Ma laddove la democrazia è un optional, le sanzioni per chi osa ribellarsi sono ben oltre le 500 euro di sanzione italiana. 

In alcuni Paesi c’è la galera vera per molti mesi, in altri persino la fucilazione sul posto, così si dice.  Alcuni hanno introdotto la perdita dell’assistenza sanitaria, e altri diritti essenziali. Insomma, sono state adottate azioni di forza inimmaginabili. 

 

La democrazia in tempi di Covid-19 è divenuta carente. E ci sarebbe davvero tanto da scrivere su questo tema. Il tutto accettato da gran parte della popolazione.

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