Uscite scaglionate per fasce d’età, app per la mappatura e protezioni estreme: questa è la ricetta per una fase due funzionante. Ormai se ne parla sempre più diffusamente, in quanto la situazione economica e sociale sta diventando non sostenibile.
Ci sono tante domande su come potrebbe svolgersi la fase due, e gli esperti stanno provando a darci delle risposte più concrete, ma del tutto approssimative e di sicuro non ancora ufficiali.
L’idea è quella di evitare nuovi focolai: è la fase più delicata questa, perché l’Ro deve restare a zero, ma il rischio di contagio resterà comunque.
Gli scienziati raccomandano già da ora la creazione di squadre che si occupino di effettuare test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta positivo. Se così non fosse, purtroppo faremmo un bel passo indietro, vanificando tutti gli sforzi fatti finora.
Uscite per fasce d’età: dal 4 maggio si progetta di riaprire le aziende, negozi e far ripartire i liberi professionisti. Le regole, ovviamente, non cambieranno: distanza, mascherina e guanti obbligatori.
Gli anziani, logicamente, saranno gli ultimi ad uscire, assieme a tutte le persone con una o più patologie croniche.
L’app: cos’è? E’ un sistema per mappare la popolazione che va in soccorso ai test sierologici che verranno effettuati. Ci si potrà registrare inserendo i propri dati e specificando se si è mai sottoposti al test o tampone.
Nel frattempo, alcune aziende hanno deciso di aprire l’attività anche prima del 4 maggio, in quanto la gestione economica delle aziende è ormai al collasso. Inoltre, appare complesso ottenere i finanziamenti con la mediazione delle Banche.
L’estate la situazione sarà uguale. Il governo assicura che le vacanze si faranno, si potrà andare sia al mare che in montagna, ma solo se verranno rispettate le regole.
L’idea è di distanziare gli ombrelloni sulla spiaggia, e ci sarà, forse, la possibilità di non indossare la mascherina. Il bagno in acqua è tutto da verificare ancora, ma secondo Patrizia Bagnarelli, virologa dell’Ospedale Torrette di Ancona, il virus non sopravviverebbe in acqua.
Comunque, l’aspetto principale fra tutti è quello di tutelare la salute dei cittadini. Per risolvere definitivamente la Pandemia ci sarà da attendere, nel frattempo si moltiplicano i vaccini candidati per diventare una difesa immunologica definitiva al virus.
Nel frattempo, ancor oggi appare prematura la modalità di attuazione e definizione della nuova fase. Ci sono numerose incertezze, e poi da giorni balza alle cronache il caso di alcune regioni che non sono d’accordo con la riapertura di aree ad alto contagio. Poi c’è il battibecco tra virologi, divenuto a tratti ridicolo.