Coronavirus, quanto sopravvive sulle superfici?

Uno studio analizza il Covid-19 su plastica, cartone, rame e acciaio.

L’Università della California di Los Angeles e la Princeton University hanno effettuato degli studi sul nuovo coronavirus, ottenendo dei risultati significativi.

I ricercatori dei National Institutes of Health statunitensi hanno simulato le modalità con le quali un virus può essere espulso, tramite tosse e starnuti o tramite delle mani sporche.
Hanno scoperto che il Covid-19 resiste fino a tre giorni su plastica e acciaio inossidabile, ma la sua carica infettiva si dimezza dopo 6-7 ore.

 

Il rischio di contrarre il virus toccando queste superfici diminuisce col tempo, ma si azzera dunque solo dopo qualche giorno. E’ quindi molto importante lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi la faccia ed igienizzare le superfici di casa come maniglie, sanitari e i ripiani dove si consuma del cibo o lo si cucina.

 

Su rame e cartone la storia è differente: nel primo il virus resiste solo 4 ore, mentre nel cartone non più di 24, diminuendo la carica infettiva rispettivamente dopo 2 e 5 ore.

 

Per quanto riguarda l’asfalto, è ancora meno probabile venire contagiati: infatti, affinché questo accada, dovremmo toccare l’asfalto o la suola delle scarpe con le mani, per poi metterle in bocca senza averle lavate prima; decisamente inusuale nelle abitudini di tutti noi.

 

Medici e infermieri rischiano di più, si sa. Le analisi del team statunitense comprendono anche la rilevabilità del virus negli aerosol, ovvero le goccioline sospese nell’aria, prodotte anche solo dalla respirazione.

Si è scoperto che il virus resta sospeso nell’aria fino a tre ore dalla sua emissione, ma la sua carica virale diminuisce velocemente e la quantità si disperde molto facilmente.

Questo conferma che tutti noi dobbiamo stare a due metri di distanza l’uno dall’altro per evitare i contagi, ma che per medici ed infermieri le semplici mascherine chirurgiche potrebbero non essere del tutto efficaci.

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