Mascherine per proteggersi dal Covid-19: sì o no? Sono tante le ipotesi e si attendeva con ansia un parere dall’OMS a riguardo.
Sostiene, dunque, che le mascherine siano utili per non diffondere il virus solo se indossate da persone infette, e sono assolutamente indispensabili per gli operatori sanitari.
Per l’uso generalizzato invita invece alla cautela, e sottolinea che non ci sono prove scientifiche del fatto che le mascherine prevengano l’infezione per una persona sana.
In sintesi, raccomanda: “L’OMS sottolinea che è fondamentale dare la priorità alle mascherine e respiratori medici per gli operatori sanitari. L’uso di mascherine realizzate con altri materiali (ad esempio in tessuto) in ambito comunitario non è stato valutato bene. Non ci sono prove attuali per fare una raccomandazione a favore o contro il loro uso in questa situazione. L’OMS sta collaborando con partner di ricerca e sviluppo per comprendere meglio l’efficacia e l’efficienza delle mascherine non mediche. L’OMS sta inoltre incoraggiando fortemente i paesi che emettono raccomandazioni per l’uso di mascherine nelle persone sane nella comunità a condurre ricerche su questo argomento. L’OMS aggiornerà la sua guida quando saranno disponibili nuove prove”.
Ma l’Italia non è d’accordo. Già da un po’ la comunità scientifica italiana si dice favorevole all’uso generalizzato della mascherina, specie nelle zone ad alta intensità di popolazione e più colpite, dove possono esserci asintomatici.
Subito virale il tweet del virologo Roberto Burioni “OMS sempre più deludente. Mah”.
Si consiglia inoltre di comportarsi già da ora come dei positivi asintomatici e di indossare dunque le mascherine chirurgiche. Si consiglia questo “allenamento” anche per un fattore educativo, che aiuta ad abituarsi a non considerare l’emergenza finita ed evitare di toccarsi il volto.
Domenico Arcuri, in conferenza stampa alla Protezione Civile ha detto martedì: “Nelle prossime settimane l’Italia potrà contare su 650 milioni di mascherine. Ci stiamo stabilizzando su una distribuzione in tempi assai rapidi e ragionevoli. Per ora ci occupiamo di rifornire del numero massimo possibile di mascherine le strutture sanitarie impegnate nella lotta al virus”.