La crisi economica ormai è realtà, così come quella sociale. Due facce della stessa medaglia, legate evidentemente all’emergenza sanitaria da coronavirus.
Ma che fine faranno i nostri investimenti? Oggi parliamo di case. E’ noto un po’ a tutti che gli italiani siano i più grandi risparmiatori europei, con un capitale privato che non ha eguali. La casa di proprietà, per un italiano, rappresenta uno degli obbiettivi principali della propria esistenza ed è del mercato immobiliare che vogliamo occuparci. Come ne uscirà da questa crisi epocale?
Il settore, così come evidenziano alcuni autorevoli studi, sta risentendo evidentemente del crollo della domanda e della chiusura delle agenzie immobiliari. Si stima una perdita economica, rispetto all’anno scorso, che oscillerà tra i 9 e i 22 miliardi, valore che potrebbe raggiungere la cifra di 150 miliardi nel prossimo triennio.
Le persone, provate dalla crisi, non chiederanno mutui (anche se come vedremo in un altro approfondimento per chi ne avesse la possibilità i prossimi mesi potrebbero essere propizi) e la domanda stenterà a ripartire. Si sa, il mercato di qualsiasi bene è regolato dalla legge della domanda e dell’offerta: se diminuisce la richiesta di un prodotto, il suo valore – a parità di quantità – è destinato a salire. Lo stesso potrebbe accadere per le case: potrebbero acquistare valore.
Potrebbero acquistare valore soprattutto trilocali e abitazioni indipendenti, in virtù del fatto che la vita in quarantena determinerà una rimodulazione delle esigenze delle famiglie italiane. L’importanza di un giardino, di un terrazzo o magari di una stanza in più farà sì che la domanda cambi direzione. Con essa il valore di certe abitazioni. Ovviamente quando l’emergenza sarà terminata e quanto la crisi sarà superata.