Coronavirus, grazie a lui ascoltiamo il nostro Pianeta

Il lockdown ci fa un regalo: finalmente possiamo sentire le vibrazioni della Terra.

Con il covid-19 abbiamo visto tante disgrazie, ma qualcosa di positivo è comunque sbucato fuori. Parliamo tipo della riduzione dei livelli di inquinamento atmosferici e della riconquista del territorio da parte della fauna locale. Ma ora c’è di più: grazie al lockdown è più semplice rilevare le onde sismiche.

Via Vittorio Pisani, Milano, vuota. Credits iStockPhoto

Il rumore sismico è provocato da rumori di natura geologica come eruzioni vulcaniche, onde del mare, vento e valanghe. Questo insieme di rumori a bassa frequenza, quindi non percepibili dall’orecchio umano, spesso è causato anche dal traffico aereo, da quello delle auto e dalle linee elettriche.

 

Prima della quarantena le differenze nei livelli di vibrazione causati dall’attività umana, accadeva confrontando il rumore sismico di notte e di giorno, nei giorni feriali e quelli festivi.
Si è notato che anche i concerti fanno tremare la terra: succede, a volte, che durante i concerti i sismografi riescano a captare la vibrazione a captare le vibrazioni causate dall’impianto audio e dalle persone che ballano.

Ciò che si è notato è che negli ultimi giorni, all’alba, il livello di rumore sismico aumenta molto meno rispetto alle scorse settimane, a causa del fatto che molte meno persone si spostano per andare a lavoro


Questo è dunque un periodo prezioso per gli esperti che possono ascoltare il suono naturale del Pianeta senza essere disturbati dalla vita umana, riuscendo a raccogliere informazioni di riferimento per studi futuri. In questa situazione i sismografi inoltre riescono a rilevare la presenza di piccoli terremoti o altre attività sismiche che non vengono solitamente captate.

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