Coronavirus, giusto avere paura ma non lo stress

E' tempo di tornare a vivere

Il 4 maggio tornerà un pochino, un minimo di normalità. Le nostre vite sono state letteralmente sconvolte: dal punto di vista sanitario e dal punto di vista socio-economico.

 

 

Stiamo vivendo una guerra neppure tanto silenziosa. Certo, non c’è il rumore delle bombe ma ad esempio in Italia il numero di vittime è addirittura più alto di quanto avvenne nelle guerre mondiali. La crisi economica idem, quindi figuriamoci se tutto ciò non avrà ripercussioni sulle nostre vite.

 

Il sentimento più frequente, in questo periodo, è la paura. Si ha paura ad uscire di casa, se si esce si sta attenti a chi si incrocia e si cerca in tutti i modi di mantenere le distanze. Pensate che cambierà qualcosa dal 4 maggio in poi? Difficile. Le regole sono chiare e la paura è quel sentimento – buono o cattivo, dipende dai punti di vista – utile per la sopravvivenza.

 

Però attenzione, la paura non deve diventare stress. Perché lo stress è cattivo, con lo stress ci si ammala, si scatenano altre patologie, si scatenano tutta un’altra serie di problemi difficilmente controllabili. Ecco perché dal 4 maggio sarà opportuno riprendere a vivere, a piccoli passi sì, ma dovremo vivere. Avremo la possibilità di uscire all’aria aperta e allora sfruttiamola.

 

Abbiamo capito cosa sia la libertà, che sino a 2 mesi fa probabilmente davamo troppo per scontata. Ecco, ora non lo è più e sarà proprio la libertà a riportarci su, a ridarci quel morale perduto. Perché tutto, prima o poi, si aggiusterà.

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