Coronavirus e assembramenti: siamo sicuri che…

Molte, troppe le perplessità sul 4 maggio

Partiamo da un presupposto: l’ultimo decreto, quello presentato dal Premier Conte in data 26 aprile, dovrebbe dettare linee guida univoche della cosiddetta “fase 2”. Si vuole evitare ad ogni costo che le regioni procedano in ordine sparso, ma siamo così sicuri che si sia riusciti nell’intento?

 

 

Apprendiamo, giusto per citare degli esempi, che in alcune regioni del Nord Italia a partire dal 27 aprile è possibile uscire a far jogging, a pedalare, a passeggiare. Allontanarsi dalla propria abitazione, sia chiaro, non entro i 200 metri indicati dal precedente decreto. Poi c’è chi sta già pensando, ad esempio la Lombardia ma non solo, di riaprire i mercatini all’aperto di prodotti agro-alimentari.

 

Ed allora sorge spontanea una domanda: come si potranno evitare assembramenti? Quella che stiamo per esporvi è soltanto un’opinione, lungi da noi criticare o giudicare questo o quel provvedimento. Ciò che però ci chiediamo è se gli italiani, temprati da 2 mesi di quarantena, saranno in grado di rispettare le regole del distanziamento sociale. Sapete qual è la nostra risposta? Sì.

 

Sapranno rispettare le regole perché siamo un popolo intelligente, soprattutto siamo un popolo che nei momenti di difficoltà sa unirsi come nessun’altro. Sapremo rispettare i dettami del Governo, su questo non ci piove. Chi non rispetterà le regole fidatevi, saranno quelle stesse persone che non le hanno mai rispettate.

 

Avrete notato voi stessi la paura che c’è nel camminare per strada, nell’andare a fare la spesa. Se ci si incrocia subito la mascherina, ancor meglio possibilmente cambiare lato della strada. Ecco, se questo non è rispettare le regole. Qualcuno sicuramente non approverà ciò che stiamo scrivendo, qualcuno continuerà a considerare “untori” quelli che da lunedì prossimo riprenderanno a correre, pedalare, passeggiare nei parchi e quant’altro. Beh ecco, forse quelle sono le persone che per prime non rispettano le regole o forse sono quelle persone talmente condizionate da 2 mesi di martellante campagna mediatica che non riescono più a capire cosa sia opportuno e cosa no. Ma il tempo, anche in questo caso, sarà maestro.

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