Caos Pandemia, troppi sceriffi. Che ne pensate?

Decreti locali che spazzano l'efficacia di quelli regionali e nazionali

Il Mondo ha reagito alla Pandemia per certi verso in modo corretto, anche se tutto poi diventerà opinabile nel medio termine. In una prima fase è stato saggio chiudere quasi ogni attività e isolarci in casa con il lockdown finalizzato a contenere i contagi.

L’evoluzione di quella che all’inizio era un’epidemia in Pandemia è stato molto rapido, ciò facilitato dagli spostamenti aerei e terrestri, che in altre Pandemia che si sono avute nel passato, non erano disponibili in maniera così diffusa e veloce.

Inoltre, si è scoperto che non tutte le persone manifestavano l’infezione virale da Coronavirus in modo simile, alcune erano asintomatiche, ma allo stesso tempo contagiose. Ovviamente, altre si ammalavano e manifestavano i sintomi (sintomatici), da qui scattavano esami e quarantena.

 

In questo periodo mezzo Pianeta è in lockdown. L’Italia è stato dopo la Cina il primo Paese al Mondo occidentale ad averlo adottato. In alcune aree d’Italia la Pandemia è stata devastante, ha colpito molte migliaia di persone, e sopratutto intasato gli ospedali ed in seguito le camere mortuarie, i cimiteri. Insomma, stiamo vivendo una tragedia, specie in Lombardia.

 

Nella prima fase della Pandemia si è deciso di salvaguardare l’economia e la salute, poi quasi esclusivamente la salute, chiudendo quasi tutte le attività, e sopratutto imponendo ai cittadini di stare a casa. D’altronde quella in atto è una Pandemia.

Credit IstockPhoto.

Nel frattempo, varie Istituzioni, nei diversi Paesi del Mondo, hanno impartito decreti su decreti. In Italia, come avrete notato, a quelli nazionali si sovrappongono quelli regionali, poi quelli comunali. Una sorta di burocrazia complessa che ha generato anche caos, incomprensioni e irritazione da parte dei cittadini. Il fine, comunque è stato ovunque la salvaguardia della salute.

 

Ora si parla di nuovo di economia, in quanto la crisi sulla salute inizia ad essere sotto controllo, perlomeno si spera. Ciò avviene in Italia, ma anche in altre parti del Mondo.

Nel contesto che ho elencato si ha l’impressione da parte di innumerevoli cittadini, politici, giornalisti, giuristi, intellettuali che abbiamo perso parte della nostra democrazia. In realtà mai era avvenuto prima che in Stati di diritto e democrazia fossero applicati divieti così restrittivi sulla libertà personale come in questa circostanza. Ma la risposta, in generale è che null’altro si poteva fare di fronte ad una emergenza straordinaria e gravissima come è una Pandemia.

 

Ora si inizia a vedere una sorta di lume in fondo al buio tunnel, con la potenziale ripresa delle attività, anche se la pandemia è ad oggi attivissima.

 

E’ sicuramente vero che abbiamo perso la libertà per una giusta causa, ma quanto è corretto che in alcune realtà alcune autorità abbiano agito con un potere che noi cittadini non eravamo a conoscenza. Un potere esercitato  per la salvaguardia della salute, che è apparso all’opinione pubblica eccessivo, se non caotico.

 

Appare eccessivo quello del cittadino che urla al passante dal balcone come se fosse un delinquente. Ma su questo e altro si legge parecchio, e dovrei stilare decine di pagine.

 

Quel che manca è un diffuso buon senso, il rispetto, perché se fossero comuni a tutti, avremmo di certo una maggiore libertà di movimento. Ma il buon senso non lo faranno le sanzioni nel futuro, dovremo essere cittadini scrupolosi alle indicazioni sanitarie che già sono note, specie quando potremo uscire, ed il virus continuerà a circolare.

 

Buona parte dei cittadini dimostrano un buon senso civico di noi cittadini, e non meritiamo sceriffi che agiscono indisturbati per l’utilizzo dei vari cavilli della legislazione. Serve perciò una linea guida che ci sostenga a sopravvivere alla Pandemia con ragionevolezza.

 

Stiamo imparando a vivere con il COVID-19 stando a casa, ma presto potremo uscire, e sarà utile gestire questa fase con estrema accuratezza. In vari Paesi, esperti sono all’opera per individuare i vari step, per ridurre i rischi di contagio, e sopratutto un colpo verso l’alto della diffusione del virus.

 

Siamo e saremo in una condizione di emergenza per un periodo non definibile, ci serve calma, chiarezza, una linea guida univoca. Il tempo dell’Italia dei Comuni fa parte del passato.

 

Il futuro è nelle nostre mani. La scienza sta facendo passi mai visti prima per individuare terapie e studiare un vaccino contro il COVID-19. Nel frattempo, ci serve tornare ad una condizione di semi-normalità, ma con la responsabilità del vivere civile.

Exit mobile version