La Pandemia che ormai dilaga nel Mondo, preoccupa, allarma, genera ansia. La Pandemia è un’Epidemia che si diffonde rapidamente tra la popolazione mondiale per la mancanza di immunizzazione dell’uomo verso un patogeno altamente virulento.
Abbiamo avuto numerose Pandemie nel corso dei secoli, ma questa giunge in un periodo storico dove ci ritenevamo invincibili, tanto che in vari Stati dei Paesi occidentali si sono avuti dibattiti e linee di pensiero contrarie all’utilizzo dei vaccini nel passato.
I vaccini sono una scoperta scientifica del campo medico che ha salvato la vita a milioni di persone. Tuttavia, ogni epidemia è differente, e per contrastarla è necessario disporre di un vaccino. Per il Coronavirus non c’è un vaccino.
Non ci addentriamo in questa riflessione nel tema medico e virologico, bensì sull’aspetto sociale ed economico che potrebbe avere nota come Coronavirus.
In Italia è quasi un mese fa che si è avuto il primo caso di Coronavirus. In una prima fase la reazione è stata rassicurante soprattutto da gran parte dei medici, eccetto alcuni che hanno posto da subito davanti i rischi potenziali (in quel periodo definiti terroristi).
Essi, inascoltati, ci hanno portato a condurre la vita come ogni giorno, adottando gradualmente misure di prevenzione sempre più stringenti, specie nelle regioni del Nord Italia, dove si erano avuti i primi casi.
In ambito sociale il primo effetto è stato quello di innescare atti di puro razzismo, dapprima verso il popolo cinese, poi quello del Nord Italia dove si erano avuti i primi casi. Ma ora la Pandemia è presente in tutte le regioni, con una fase particolarmente avanzata in Lombardia.
L’evoluzione pandemica è virulenta, rapida, e ormai vari Paesi d’Europa sono in allerta, così come nel Nord America.
Il razzismo verso coloro che provenivano dalle aree dove si è sviluppato il virus è stata la prima reazione, poi è intervenuto il caos, il terrore. Sono ben note a tutti le fughe di cittadini che hanno preso d’assalto i treni per scappare verso altri luoghi.
Ed è la paura verso un mostro ignoto, che ci porta verso il caos, quindi ogni nuova azione delle autorità finalizzata a contrastare il dilagare della pandemia genera terrore. Vengono presi d’assalto, per l’ennesima volta, come in queste ore, i supermercati come se non ci fosse un domani, nonostante gli avvisi che evidenziano e sottolineano che non mancheranno le derrate alimentari, che non avremo una carestia.
Ma la paura, il caos derivano, secondo alcuni, soprattutto dal metodo in cui viene esposta dai mass media la situazione. Ma anche dire che succede è un compito complesso. Attualmente viene chiesto a tutti di restare a casa, eppure ogni escamotage possibile viene usato da alcuni per infrangere una norma che prevede persino l’arresto, oltre che l’ammenda.
Come dicono alcuni Governatori regionali, se le maniere educate, morbide non hanno effetto, saranno costretti a forme deterrenti più incisive. Parole che scatenano una maggior paura, ma che servono per illustrare anche ai più scettici, che questo non è un gioco, non è un film di Hollywood, ma un’emergenza sanitaria dove tutti dobbiamo compiere il nostro dovere.
La Pandemia proseguirà, non è affatto semplice attenuarla in Paesi come il nostro e quelli delle democrazie occidentali. In Cina furono adottate soluzioni drastiche, dove il potere centrale ha bloccato i cittadini nelle loro abitazioni per salvaguardare la salute pubblica, con decreti particolarmente severi e l’utilizzo massivo dell’esercito.
In Cina sono riusciti a vedere la prima luce di un buio tunnel che pareva infinito.
Nei Paesi occidentali faremo fatica a debellare il dilagare della Pandemia senza azioni poco democratiche, per altro, volendo già in atto anche in Italia, dove è chiesto a gran voce un buon senso civico.
La Pandemia cambierà le nostre vite per parecchio tempo, ma soprattutto dobbiamo anche essere consci che usciremo da questo tunnel oscuro come fecero i nostri avi nel passato, quando la scienza non disponeva degli attuali strumenti e conoscenze. Allora morirono a milioni prima di immunizzare la popolazione.
Non vorremmo mai che ciò accada da noi, sarebbe una catastrofe. Però la Sanità è allo stremo, e nessuno Stato sarebbe in grado di gestire una Pandemia se la popolazione non collaborerà con il buon senso.
Il buon senso civico appare ad oggi l’arma migliore per sostenere la lotta alla Pandemia.
Le ripercussioni sociali post Pandemia ad oggi non sono prevedibili. Vari studiosi ipotizzano alcuni scenari, e tutti hanno una visione che si può sintetizzare in “nulla sarà come prima”: saremo più poveri, molte aziende non avranno risorse finanziarie per proseguire la loro attività, avremo un impennata della disoccupazione. Ciò è stato sempre avvenuto dopo ogni Pandemia, ed è abbastanza probabile che accada anche stavolta, nonostante gli sforzi del Mondo della finanza indirizzati ad auto-proteggersi.
Difficilmente gli Stati saranno in grado di finanziare le perdite economiche dei cittadini. La mia non è una riflessione politica, ma cerca di individuare un senso economico, perché gli Stati sono finanziati dai cittadini che pagano le tasse, e se in passato buona parte dei Governi faceva fatica a far quadrare i conti, dopo una crisi come quella appena iniziata i danari a disposizione saranno ancor meno di quando eravamo in crisi.
Ma forse in tale ambito si può fare molto di più e subito, perché rischiamo un collasso socio economico di portata non determinabile.