“L’evoluzione è un fatto: chi si scaglia contro Darwin non lo fa per amore di verità. E’ un quadro ineludibile entro il quale si inscrivono tutti gli studi della biologia contemporanea. La biologia molecolare, la paleontologia, l’ecologia, la medicina e l’antropologia: nulla di tutto questo avrebbe alcun senso al di fuori della cornice concettuale evoluzionistica.”
Così viene introdotto “Creazione senza Dio”, uno dei libri più famosi del professor Telmo Pievani, Filosofo della Scienza all’Università Bicocca di Milano.
Tante sono le domande da cui veniamo sopraffatti, e abbiamo deciso di analizzarne alcune.
L’evoluzione ci porta a qualcosa? Ha un fine? No. Non è un percorso con un obiettivo preciso, come per esempio la nascita di nuove specie. E’ un processo che si basa solamente sul successo di comportamenti ed adattamenti che permettono la sopravvivenza in determinati ambienti e solo in quei momenti storici. Non esistono specie preferite dalla selezione naturale.
E le specie intermedie? Anch’esse frutto di disinformazione. Il concetto di specie intermedia, conosciuto anche anello di congiunzione, è sbagliato poiché esse sarebbero a metà strada tra un passato imperfetto e un presente dove l’evoluzione ha raggiunto la perfezione. L’idea degli anelli di congiunzione, oltretutto, suppone la presenza di una scala di forme viventi che va dai meno perfetti ai più perfetti, un’idea completamente sbagliata.
Un’altra idea sbagliata è pensare che l’evoluzione sia un progresso continuo. Le specie del passato non erano meno adatte o perfette di adesso, erano semplicemente adattate e perfette per l’ambiente in cui vivevano. Ci sono molti esempi di aumento della complessità ma anche diminuzioni della stessa, come i parassiti, che hanno una struttura e metabolismo molto semplificati.
Si parla tanto di teoria dell’evoluzione come anche teoria sull’origine dell’universo e della vita. Niente di più sbagliato, in quanto l’evoluzione tratta solo quello che è accaduto, accade e accadrà alle specie viventi. Tutti i processi fisici e chimici che hanno portato alle prime forme di vita, come il Big Bang, non hanno niente a che vedere con l’evoluzione, che entra in azione semplicemente al momento in cui sono esistite cellule, anche le più semplici, che si sono riprodotte.
A riguardo, l’evoluzione, che analizza il processo vitale di un essere vivente, non ne direziona il comportamento. Dicevamo che la selezione naturale procede quando un individuo non si riproduce abbastanza, tanto meno per l’essere umano è dunque una guida da seguire per i comportamenti umani. Essi si fondano sulla socialità, convenzioni, morale, cultura e via dicendo, che cambiano da popolo e popolo, nel corso del tempo.
Per ultimo, ma fondamentale: la teoria dell’evoluzione non è solamente una teoria, ma un fatto. In ambito scientifico il termine teoria definisce una spiegazione completa e confermata da alcuni aspetti del mondo naturale, raggiunta con il metodo scientifico.